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Quantità folle di dischi usciti: Mina, Geolier, Negramaro, Nayt e Post Nebbia. Bene Jovanotti, liscio Mr. Rain, disastro Malgioglio. Le recensioni

24 Novembre 2024 - 10:37 Gabriele Fazio

Negramaro – Free Love

Free Love è un disco che in pratica tira le somme su tutto l’ultimo periodo dei Negramaro, l’amore come filo conduttore è un concetto banale sul quale è inutile concentrarsi, è poco interessante, è come applaudire chi mira al cielo e tira il grilletto: è facile. Molto più intrigante invece fermarsi a parlare di musica, dire per esempio che si tratta di un album pieno di belle e bellissime canzoni, al di sotto non si scende. Dire per esempio che se il nostro mercato non fosse tristemente e irrimediabilmente (speriamo di sbagliarci) ingolfato di nuove uscite, forse guarderemmo a brani come Free Love (feat. JJ Julius Son), come Diamanti (feat. Elisa e Jovanotti), come Congiunzione astrale (feat. Niccolò Fabi) e, Dio, come Io direi di si (feat. Malika Ayane), che ci ha veramente freddati dalla bellezza, come a degli eventi musicali. Il corrispettivo di altri grandi classici del repertorio di Giuliano Sangiorgi e compagni. Oggi bisogna sperare semplicemente che qualcuno ascolti queste canzoni, che il tesoro trovi il proprio pirata. Free Love è un ottimo album, godibilissimo, i Negramaro non invecchiano di una virgola, il loro pop dalle venature elettro rock è in formissima, ancora non solo trovano cose da dire, anche quando sono semplicemente lampi di poesia da parte di una delle migliori penne del pop italiano degli ultimi trent’anni, ma trovano anche il modo di rendere tutto assolutamente accessibile riuscendo a far brillare ciò che nella bocca di molti loro colleghi, anche di eguale status, muore, evapora, si disintegra. Si dimentica.