Matilde Lorenzi, parla la sorella Lucrezia: «Di lei mi manca tutto. Non è facile tornare a casa e non vederla»
Lucrezia Lorenzi – la sorella di Matilde, la sciatrice morta il 28 ottobre dopo una caduta sul ghiacciaio della Val Senales – ha partecipato allo slalom di Coppa del mondo. A Daniela Cotto su La Stampa racconta questo difficile periodo. Mentre il Consiglio superiore della magistratura potrebbe aprire una pratica per verificare se la Procura di Bolzano (che ha chiuso le indagini in meno di 48 ore) abbia agito bene o meno. «Lavoro con un mental coach – racconta Lucrezia – Francesco Cataldo, è torinese ma si è trasferito in Toscana. Mi dà spunti e risposte. È una persona che mi aiuta a capire che non è Matilde la responsabile della mia infelicità. E questo mi permette di continuare a sciare. Grazie al suo supporto psicologico, vedo la situazione in modo differente. Quando sono travolta dalla tristezza e dalla malinconia, lui mi dice “la stai cercando nel posto sbagliato, cercala dentro di te”. Così faccio clic nel mio pensiero». La collega Marta Bassino, due medaglie d’oro mondiali e una Coppa di gigante, le è da sempre vicina. «Un porto sicuro. Per qualsiasi cosa la sento, ci scriviamo, condividiamo tantissimo. Mi ha coccolata e protetta in questi giorni difficili».
«Non è facile tornare a casa e non vederla»
A giorni sarà istituita una fondazione in memoria di Matilde Lorenzi. «Non è stato facile. Dopo la sua morte ci siamo subito chiesti “cosa possiamo fare perché tutto ciò non succeda più?”. L’obiettivo è migliorare la sicurezza degli atleti. Tutti in pista dovrebbero mettere l’airbag. Ad esempio io non l’ho mai indossato perché gareggio in slalom. Per le discipline tecniche ne servirebbe uno più snello, ci sarà molto da studiare. Mati invece lo indossava quando faceva superG e discesa, l’aveva acquistato due anni fa», spiega la giovane. Di Matilde, racconta la sorella Lucrezia, le manca tutto. «Tutto. Non sentirla, non poter condividere la vita con lei. Non sapere dov’è, cosa fa. E poi i commenti, dai post sui social a ciò che accade nella realtà. Non è facile tornare a casa e non vederla».