Renzi: «Fitto è uno dei più bravi dentro un governo imbarazzante. Noi gamba di centro dell’alternativa alla Meloni»
«Fitto è un democristiano serio che rispetta le istituzioni. Ed è tra i più bravi dentro un governo imbarazzante. Pensi al sadico Del Mastro che gode quando un arrestato non respira o a Lollobrigida che ferma i treni se è in ritardo. Fitto era il nome migliore e Mattarella ha chiaramente espresso il sostegno di tutti». Queste le parole del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in una intervista a Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera. «Siamo la gamba di centro dell’alternativa alla Meloni – ha detto Renzi -. Senza di noi il centrosinistra non vince. Il Pd a guida Schlein ottiene ottimi risultati anche con le preferenze dei riformisti. Ma alle Politiche, sui temi della giustizia, del lavoro, delle tasse, della sicurezza serve una forza diversa dal Pd per prendere i voti moderati e riformisti. Altrimenti rivincono Vannacci e Salvini».
«Tajani? Ogni volta che apre bocca un ambasciatore si sente male»
Al ministro degli Esteri Antonio Tajani Renzi non suggerisce nulla. Anzi. «Quando parlo di politica estera penso alla premier. Tajani è incredibile. L’altro giorno – aggiunge il leader toscano – commentando i missili di Hezbollah su Unifil ha detto: “Hezbollah impari a utilizzare meglio le armi”. Come dire: migliorate la mira, dovete colpire gli israeliani non noi. Un ministro degli Esteri che si esprime così è imbarazzante. Ogni volta che Tajani apre la bocca, un ambasciatore si sente male. Meglio che si occupi della sagra dell’Uva di Marino e non di Libano». E su Meloni chiosa: «Sono appena tornato da una conferenza all’estero. Tra i relatori c’erano Obama, Blair, Johnson. In queste occasioni vedi bene che l’Italia è forte solo se fa squadra. Per questo le dico che noi ci siamo. Se il governo ha un’idea seria sulla politica estera, noi votiamo insieme. In Ucraina l’escalation di queste ore è propedeutica, spero, alla firma di una pace giusta o almeno di una tregua necessaria. In Terra Santa è maturo un accordo sul principio di due popoli due Stati. Adesso serve una iniziativa vera. Lancio un appello a Meloni: sono le ultime settimane della presidenza del G7. È il momento di mettere in campo la grande tradizione diplomatica italiana. Fai una proposta credibile sia per l’Ucraina che per la Terra Santa, cara premier Meloni, e tutti lavoriamo al tuo fianco».