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Caccia al medico per il turno di Natale: in Liguria pagano anche tremila euro a gettone

24 Novembre 2024 - 08:35 Alba Romano
Nonostante un decreto del 2023 vuole ridimensionare il fenomeno fioccano le paghe. E gli ospedali italiani si rivolgono a una società svizzera per reclutarli

Tra il 24 dicembre e il 6 gennaio gli ospedali italiani cercano di organizzare al meglio il personale sotto le festività natalizie. E davanti alle note carenze dei pronto soccorso fioccano i gettoni, carissimi. Secondo l’analisi di Michele Bocci su Repubblica, in Liguria ci sono le paghe più alte che in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e pure Sicilia. Il quotidiano riporta i contatti di una società, che ha sede in Svizzera, relazionata da alcuni poli ospedalieri, quindici per l’esattezza, che cercano personale. La società svizzera cerca camici bianchi disposti a muoversi: alte paghe, dai quali va tolto il 10% per l’intermediario. In genere si viaggia sui 100 euro l’ora.

Il paradosso

Come precisa Bocci su Repubblica le offerte dei gettoni a Natale si incastrano male con il tentativo del decreto legge 34 dell’anno scorso, che voleva proprio limitare questo fenomeno. Perché i gettoni sì vanno dati ma solo «in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga». E poi, «l’affidamento può riguardare solo i punti di primo intervento, di pronto soccorso e non può durare più di dodici mesi». Non è chiaro se il provvedimento del ministero della Salute coinvolga anche reparti di terapia intensiva e chirurgia. Perché in Liguria, dove il privato è molto forte, c’è bisogno. Chi lavorerà come anestesista a Sanremo il primo di gennaio dalle 8 alle 20, tornerà a casa con 1.500 euro, 125 euro l’ora. Chi fa la guardia notturna a Imperia il 24 e il 25 dicembre se ne torna a casa con 3.000 euro. «Sono la vergogna della sanità pubblica – ha detto pochi giorni fa l’assessore alla Salute lombarda, Guido Bertolaso – in 10 giorni fanno 15 mila euro e poi per altri 20 vanno in vacanza alle Maldive mentre altri continuano a farsi il mazzo per stipendi ridicoli». Il fenomeno però continua, in barba ai decreti.

(foto copertina National Cancer Institute su Unsplash)

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