Cessate il fuoco in Libano, il governo Netanyahu vota domani l’accordo: «Tregua di 60 giorni»
«L’accordo in Libano è vicino ma non sarà finalizzato fino a che non saranno concordati tutti i dettagli: le discussioni continuano e dobbiamo portare avanti il lavoro». Non è ancora certo, ma la sensazione è che si sta avvicinando un cessate il fuoco in Libano. Le parole di John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza degli Stati Uniti, arrivano a commento delle notizie sulla presunta intesa raggiunta tra Tel Aviv e Hezbollah. Domani, 26 novembre, il governo di Benjamin Netanyahu dovrebbe votare ufficialmente l’accordo che prevederebbe una tregua di 60 giorni. Pare che, sempre domani, il presidente uscente americano Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron siano pronti a fare un annuncio proprio riguardo al cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e nel nord dello Stato ebraico.
L’estrema destra israeliana non è d’accordo
Lunedì i parlamentari di estrema destra, guidati dal ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, hanno messo in guardia contro un eventuale accordo di cessate il fuoco con Hezbollah, affermando che la sicurezza nel nord di Israele potrebbe essere ripristinata solo continuando a combattere contro il gruppo terroristico con sede in Libano, finché non sarà distrutto. A riferirlo è il Times of Israel. Le dichiarazioni sono state rilasciate mentre il ministro della Difesa Israel Katz incontrava il vice assistente segretario alla Difesa statunitense per la politica mediorientale Dan Shapiro, il massimo funzionario del Pentagono responsabile per la regione. Ben Gvir ha esortato il primo ministro Benjamin Netanyahu a respingere la proposta.