Figc, c’è Del Piero per il dopo Gravina? L’idea di Lotito stuzzica l’ex numero 10 e la Lega Serie A, ma il tempo stringe
Alessandro Del Piero nuovo presidente della Federazione italiana giuoco calcio. Una frase che qualche settimana fa sembrava fantascienza, ma che nelle ultime ore ha preso sempre più corpo. Un’idea – così sembra – nata dal presidente della Lazio Claudio Lotito e sostenuta da alcuni club di Serie A come mossa anti-Gravina. Il leader uscente della Figc, in cerca del terzo mandato consecutivo e indagato per autoriciclaggio, non ha ancora sciolto le riserve. Al momento di concorrenti in campo per la poltrona della Federcalcio non ce ne sono: il termine ultimo per presentare la propria candidatura è il 25 dicembre. Poi, il 3 febbraio, ci sarà la vera e propria votazione. Chissà che ad averla vinta sia la volontà di imporre un netto cambiamento al movimento italiano, affidandolo nelle mani (e nei piedi) dell’ex numero 10 della nazionale.
L’idea di Lotito e il sostegno della Serie A: Del Piero «non ha detto no»
L’idea Del Piero stuzzica, è innegabile. Da Lotito, che non ha mai nascosto la sua contrarietà alla gestione Gravina, l’ipotesi dell’ex capitano juventino a capo della Federcalcio starebbe solleticando molti grandi club italiani. Del Piero avrebbe già ricevuto messaggi e telefonate che sondavano la sua disponibilità. Per ora, stando ai racconti delle persone più vicine a lui, non ha detto no. La porta è aperta, ma quanto? Probabile che si debba attendere ancora qualche giorno, forse 48 ore: quanto basta per organizzare un annuncio in pompa magna negli studi di Sky Sport durante la serata di Champions League.
Come ed entro quando si può candidare
Per poter depositare la candidatura, però, Del Piero ha bisogno di essere la figura prescelta da una delle componenti della Figc. In poche parole, deve avere la maggioranza di preferenze all’interno di una tra Assocalciatori, Associazione allenatori e una delle leghe. La maggiore indiziata è proprio la Lega Serie A, forse tentata dalla possibilità di ribadire la scalata di Andrey Shevchenko a presidente della federcalcio ucraina. Al momento Gravina attende ad annunciare la sua candidatura. Si dice che voglia prima assicurarsi di avere proprio l’appoggio della Serie A, che però potrebbe farsi facilmente scappare.
Calciatori e allenatori: ora che si fa?
Un elemento disturbatore è tutto ciò che serve per minare la candidatura di Gravina. Questa sembra essere la convinzione di Lotito e alleati. Al momento il presidente uscente può contare sull’appoggio di tre quarti della Federazione italiana: Dilettanti, Serie C, un pezzo di Serie A, Associazione allenatori e Associazione calciatori. Anche quest’ultima potrebbe traballare di fronte alla possibilità di eleggere presidente un ex giocatore invece che un dirigente o politico “puro”. Già nel 2018, anno del primo mandato per Gravina, Damiano Tommasi aveva sfidato l’attuale presidente. Prima ancora era stato Demetrio Albertini contro Carlo Tavecchio. E gli allenatori? La leggenda bianconera è uno di loro, avendo conseguito il patentino Uefa Pro.
Le parole di Bergomi e Malagò: «Notizia importante»
«Sarebbe perfetto», così Beppe Bergomi a margine del premio Beppe Viola riguardo alla possibilità della candidatura di Del Piero. «Lo conosco bene perché lavoriamo insieme a Sky. So qual è il suo pensiero, so come vede il calcio, è un ragazzo preparato: ha voglia di far bene. Se fosse così sarebbe ottimo». Si è invece detto sorpreso il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Non ho la più pallida idea se ci sia un elemento di veridicità che penso sia probabile, ma sarebbe una notizia importante», ha detto. «Poi serve anche un elemento di certezza. Ma figuriamoci se commento, non aggiungo altro». Ogni delegato, il 3 febbraio, voterà per sé. Associazione o lega che sia, conta il singolo. In quest’ottica, Del Piero potrebbe avere più di una possibilità.