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Lavoro dipendente, almeno 1.250 euro al mese e smart working: cosa vogliono i giovani occupati e disoccupati

25 Novembre 2024 - 08:45 Antonio Di Noto
giovani lavoro smart working stipendi
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Scende il numero dei disoccupati, ma un terzo di chi lavora vuole cambiare a causa di paghe troppo basse

Lavoro dipendete e non sottopagato, possibilmente con un po’ di smart working. Questo è quello che emerge da una ricerca di Noto sondaggi pubblicata oggi dal Sole 24 Ore riguardo le aspettative lavorative della generazione Z e dei più giovani tra i millenial. Lo studio si concentra sulle prospettive lavorative della fascia di popolazione tra i 15 e i 34 anni. Ad essere intervistati sono stati sia occupati che disoccupati.

Dipendenti a tempo pieno

La ricerca analizza le aspirazioni di chi in questi mesi un lavoro lo sta cercando. Quasi metà dei disoccupati (48%) sta cercando un impiego da almeno un anno. Tra i 18 e i 24 anni la quota è maggiore: il 62%. E sale ancor di più al Nord: 68%. Il 40% cerca un lavoro a tempo pieno, ma tra i 25 e i 34 anni a farlo è il 30%. Aspettative minori al Sud, dove per il 48% andrebbe bene qualsiasi lavoro. Il lavoro dipendente stravince contro quello autonomo, con l’80% dei giovani che non hanno intenzione di mettersi in proprio.

Con un po’ di smart working

Per chi può, lo smart working è spesso irrinunciabile: il 46% dei disoccupati fra 18 e 24 anni accetterebbe un’offerta di lavoro solo potendo evitare l’ufficio almeno alcuni giorni a settimana, se non tutti. La quota scende al 28% nella fascia d’età tra 25 e 34 anni. Un terzo dei giovani disoccupati si trasferirebbe all’estero pur di avere un lavoro.

Stipendi

Il 66% non accetterebbe uno stipendio inferiore a 1.250 euro al mese. Tra chi ha rifiutato delle proposte, il 57% lo ha fatto a causa di uno stipendio troppo basso, mentre il 17% afferma di non aver accolto la possibilità di un inquadramento al ribasso del proprio ruolo. Ma c’è un 7% che accetterebbe qualsiasi lavoro, «anche sottopagato». Mentre il 19% non vuole scendere sotto i 1.500. Appena il 2% si aspetta almeno 2 mila euro al mese.

Al centro Italia domina l’indeterminato

Tra i 15 e i 29 anni sono circa tre milioni gli occupati. E l’87,5% sono dipendenti. Un milione di loro ha un contratto a tempo determinato, ma gli indeterminati sono in crescita. La zona del Paese dove il posto fisso domina è il centro Italia, dove godono di questa tranquillità il 74% dei lavoratori tra i 18 e i 34 anni. Al Nord sono il 60%, al Sud il 55%. Un terzo di chi lavora lo può fare in smart working. Basse le paghe, con il 71% sotto i 1.500 euro e un quarto addirittura sotto i mille euro al mese. Per questo un terzo degli intervistati cerca altro. Almeno metà di chi vuole spostarsi cita la retribuzione tra i motivi del cambiamento. Il 34% spera di trovare l’impiego ideale entro cinque anni.

Scende la disoccupazione giovanile

Lo studio evidenzia una diminuzione del tasso di disoccupazione nella fascia tra i 15 e i 29 anni, passato dal 22,3% del 2019 al 15,4% del primo semestre del 2024. Sopra la media nazionale (intorno al 6%) ma in chiara tendenza positiva. Diminuiscono anche i Neet, coloro che non studiano, non lavoro e non cercano un impiego. Passano da 1,9 milioni nel 2019 a 1,3 milioni nel 2024.

In copertina: ID 113658017 © Anyaberkut | Dreamstime.com

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