Nuova denuncia per Kanye West, l’accusa di violenza sessuale da parte di una modella
«Questa è arte! Questa è fucking arte! Sono come Picasso!». A gridarlo era Kanye West ma la sua performance non era legata all’arte. Non secondo Jenifer An, ex finalista del cult televisivo America’s Next Top Model, che in quel momento si ritrovava diverse dita di una mano del rapper dentro la bocca e l’altra attorno al collo, che la strangolava, fino quasi allo svenimento. È quello che secondo Page Six sarebbe successo al Chelsea Hotel di New York City nel 2010, durante le riprese di un videoclip in cui West era guest star, il video In for the Kill di La Roux. La modella lo scorso venerdì ha depositato la propria causa presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York. Si tratta della seconda denuncia ricevuta in poco tempo da Kanye West. La prima circa un mese fa, da Lauren Pisciotta, sua ex assistente, che ha raccontato oltre alla violenza subita anche una routine lavorativa ai limiti dell’incredibile. Anche quest’ultima storia si unisce al fascicolo relativo a quello che i media americani hanno definito il #metoo della musica, legato più che altro all’ondata di denunce nei confronti di Puff Daddy, un Vaso di Pandora che sta lasciando sbigottito il mondo intero.
La denuncia di abusi
Secondo il racconto della vittima, Ye, così come vuole farsi chiamare Kanye West, nonostante non fosse protagonista del videoclip in questione, una volta messo piede al Chelsea Hotel, avrebbe cominciato a dettare ordini a tutti, comprese le modelle figuranti. «Ordinò alle attrici/modelle di contorno, tra cui la querelante, di mettersi in fila nel corridoio» si legge nella denuncia, per poi chiedere ad un assistente di produzione: « Portami l’asiatica», cioè lei. In quel momento la modella indossava gli abiti succinti di scena e, nonostante le perplessità, segui il rapper in una stanza dove c’erano un divano ed una macchina fotografica. «L’imputato West – si continua a leggere nella denuncia – ha quindi ordinato al team di produzione di avviare la riproduzione della musica. Tuttavia, l’imputato West non conosceva il testo assegnatogli e avrebbe farneticato un “Rawr, rawr, rawr”». Quindi «le ha avvolto l’altra mano attorno al collo e ha continuato a strangolarla con entrambe le mani», si legge. A questo punto il racconto si fa sempre più crudo: «In seguito, l’imputato West ha soffocato il viso della querelante con entrambe le mani, il che le ha imbrattato il trucco. Poi le ha infilato diverse dita nella gola, muovendole continuamente dentro e fuori, e l’ha imbavagliata per emulare il sesso orale forzato, in un modo simile a feticismi pornografici di soffocamento/gola profonda/BDSM».
La denuncia della modella
Secondo quanto racconta la modella, quando Ye finì, soddisfatto per quella che definì arte, il suo viso «era coperto di saliva e di trucco sbavato». Jennifer An ha affermato che con questa causa spera di «far sì che gli abusatori vengano ritenuti responsabili attraverso il sistema legale per un mondo più sicuro per noi e per i futuri artisti». Una denuncia che parrebbe solcare la scia di altri racconti del backstage dello showbiz a stelle e strisce, che riguardi il cinema o la musica. «Le donne nell’industria della musica e dell’intrattenimento – ha dichiarato la An – sono state vittime di abusi sessuali per anni senza possibilità di parlare o di attuare cambiamenti. Un ambiente pericoloso, siamo essenzialmente oggetti nel mondo dell’intrattenimento. Le industrie hanno prosperato mettendoci in dinamiche di potere abusive». A proposito di industrie, la denuncia questa volta è indirizzata anche alla Universal Music Group, accusata di non aver indagato sull’incidente. La corporation al momento non ha rilasciato commenti sull’accaduto. Jesse S. Weinstein, l’avvocato di An, ha affermato di non poter fornire ulteriori dettagli oltre a quelli contenuti nella denuncia ma dichiara: «Siamo onorati e privilegiati di rappresentare la Sig.ra An, che ha dimostrato grande coraggio nel parlare contro uno degli uomini e delle entità più potenti dell’industria dell’intrattenimento. La voce di tutti è importante e West non può sfuggire alla responsabilità a causa del suo successo e della sua notorietà».