M5s, Conte risponde a Grillo sulla ripetizione del voto: «Ha avviato un estremo tentativo di sabotaggio»
Beppe Grillo ha presentato una richiesta formale affinché si ripeta la consultazione online sull’eliminazione del garante del Movimento 5 stelle. Lo può fare, così almeno recita lo statuto. La notizia inizia a circolare nel tardo pomeriggio del 25 novembre, all’indomani della chiusura dell’assemblea costituente voluta da Giuseppe Conte. Il presidente del partito ci mette poco a replicare al fondatore: «Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio. Ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al “qui comando io” e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente».
Consultazione da rifare
L’attacco di Conte – che ieri aveva utilizzato toni più distensivi – è frontale: «Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica “uno vale uno”, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme. Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo». La richiesta del fondatore, a quanto pare, non può essere ignorata evitando poi ricadute legali. Quindi, Conte conferma che bisognerà rivotare per eliminare definitivamente la figura del garante: «Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo statuto impugnati da Grillo».