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M5s, l’appello di Toninelli dopo le scelte degli iscritti: «Sono stati manipolati, Grillo chiederà di rivotare»

25 Novembre 2024 - 16:05 Felice Florio
L'ex ministro ritiene che «i risultati dell'assemblea costituente siano stati condizionati» da Conte. Ed è certo che il fondatore non si darà per vinto

Il ruolo del garante è stato abolito. Ovvero, Beppe Grillo non avrà più i poteri che fino a oggi a conservato nell’organizzazione del Movimento 5 stelle. Sulle deliberazioni arrivate ieri – 24 novembre – durante l’assemblea costituente, si è espresso Danilo Toninelli. L’ex ministro, ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha detto che «si è perso un round, non certo la guerra», a proposito degli esiti del voto online degli iscritti che, oltre al tema del garante, hanno buttato giù diversi paletti dell’infrastruttura originaria del Movimento. «Grillo di certo chiederà la rivotazione, quindi tutto quello che si è votato si dovrà rivotare – ha continuato Toninelli – lui attiverà la norma che lo consente – entro il termine di cinque giorni dalla pubblicazione degli esiti delle votazioni». Quindi, ha sostenuto il membro del collegio dei probiviri del M5s, ci sarà un’impugnazione dei risultati.

Il simbolo del Movimento

Anche sulla questione del simbolo, il cui proprietario risulta Grillo, il fondatore potrebbe avviare «un’azione legale». Toninellli non ha risparmiato le metafore: «Stanno pensando di calpestare il cadavere del leone, ma non hanno capito che il leone è ferito, ma ha molte altre zampate da dare». Ma cosa cambierebbe se si procedesse con una nuova consultazione online? «Il 30% di quelli che ha votato contro l’eliminazione del garante non voterà e non è detto che raggiungano il quorum». A suo avviso, «i risultati di ieri sono stati condizionati da scelte manipolate da chi ha creato questa assemblea costituente. Gli iscritti da 170 mila sono stati ridotti a 90 mila e di conseguenza si è deciso di cancellare un numero che avrebbe garantito una maggioranza diversa per raggiungere il quorum». In chiusura, Toninelli ha tacciato di ingratitudine l’attuale dirigenza 5 stelle: «Hanno esultato sulla cancellazione del fondatore, di Grillo, senza cui nessuno sarebbe stato in quella sala, compreso Conte, né avrebbe messo piede in Parlamento».

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