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Papa Francesco su Palestina e Ucraina: «Due fallimenti dell’umanità dove prevale l’invasore prepotente»

25 Novembre 2024 - 12:05 Alba Romano
papa francesco guerra palestina ucraina
papa francesco guerra palestina ucraina
Il pontefice si è soffermato sulla necessità di andare oltre le ferite e i pregiudizi del passato. Ha parlato anche della donna: «Troppo spesso in posizione di subalternità»

Ucraina e Palestina sono «due fallimenti dell’umanità, dove si soffre e dove la prepotenza dell’invasore prevale sul dialogo». Questo il netto giudizio di Papa Francesco, pronunciato durante un evento per celebrare il 40esimo anniversario del trattato di pace tra Cile e Argentina. E riguardo alle «lacerazioni dolorosissime» in corso in tutto il mondo, il pontefice ha richiamato all’impegno per far «prevalere la forza del diritto attraverso il dialogo, l’anima della Comunità internazionale». Una vena di critica anche contro «l’ipocrisia di tutti quei Paesi dove si parla di pace», ma che al contempo ospitano «fabbriche di armi».

Per la pace serve «imparare dalla storia»

Amicizia e pace, il messaggio di Papa Francesco è chiaro. Per farlo, però, serve superare e curare le ferite del passato. Le parole sono state ribadite anche durante un incontro con la delegazione di giovani dello Universal Peace Council, un’organizzazione religiosa che opera in Medio Oriente. «La Terra Santa nei secoli è stata testimone di tanta violenza e sofferenza», ha detto Papa Francesco. Purtroppo i nostri giorni non sono diversi: da più di un anno le oscure nubi del conflitto sono tornate a inghiottire ancora una volta la regione del mondo che voi chiamate casa». Il giudizio del pontefice riguardo alla guerra tra Israele e Hamas è nettissimo: «Dobbiamo sempre ricordare e imparare dalla storia. Un attaccamento malsano alle ferite e ai pregiudizi del passato non può mai portare a una pace vera e duratura. Di fatto, perpetua soltanto la spirale del conflitto e della divisione».

Il Papa e le donne: «Dal giorno di Adamo ed Eva comandano loro»

Poco dopo, nell’udienza alla comunità accademica del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del matrimonio e della famiglia, si è aperto il tema della donna e del suo ruolo nella società. «Ci sono Paesi in cui le autorità pubbliche non rispettano la dignità e la libertà cui ogni essere umano ha inalienabile diritto quale figlio di Dio. Spesso vincoli e imposizioni pesano soprattutto sulle donne, costringendole in posizioni di subalternità», ha detto proprio nel corso della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. «Questo non significa che la differenza tra i due sia annullata, bensì che nel piano della salvezza non c’è discriminazione tra l’uomo e la donna: entrambi appartengono a Cristo». Ha poi aggiunto, con una battuta: «Un vecchio prete mi diceva: “Stai attento a non sbagliare, perché dal giorno del giardino dell’Eden comandano loro”».

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