Sophie Codegoni: «Basciano da amorevole cambiava se mi allontanavo da lui. Mi faceva pedinare, ho ancora paura»
«Ho gli screenshot. Chi di dovere avrà tutto per iscritto». Sophie Codegoni non entra nel merito delle accuse che gli rivolge il suo ex Alessandro Basciano, arrestato e poi rilasciato dopo 48 ore perché accusato di stalking nei suoi confronti. Ma risponde così, a Giuseppe Guastella sul Corriere della Sera, su alcuni messaggi dell’ex nei suoi confronti. I due hanno avuto insieme una bambina, di un anno e mezzo. Ma nell’ultimo anno sono entrati in crisi, con episodi che hanno poi portato Sophie a denunciare Basciano, l’oramai ex compagno conosciuto al Gf Vip. La giovane racconta la sua verità. «Sono molto serena perché so che ogni cosa che ho dichiarato è affiancata da prove e testimoni. Ci vorrà del tempo, ma la verità verrà a galla», spiega.
«Lui doveva essere la priorità della mia vita davanti a tutto e tutti»
«Finché stavamo insieme era amorevole, carino e dolce. Il problema – racconta – nasceva nel momento in cui io mi staccavo da lui, che fosse per andare a mangiare una pizza, per andare a lavorare o da mia mamma, lui cambiava completamente. Lui doveva essere la priorità della mia vita davanti a tutto e tutti». E ancora: «Non ho mai negato di averlo amato tanto. Ci ho riprovato un infinità di volte perché pensavo di poter cambiare le cose e avere la famiglia che sognavo, ma lo nascondevo a tutti la verità, anche alla mia famiglia, perché dentro di me sapevo che stavo sbagliando. Trovavo sempre una giustificazione ai suoi comportamenti, riuscivo sempre a trovare delle colpe in me e lui riusciva ogni volta a farmi tonare indietro, a farmi negare con me stessa la verità. Trovava sempre il modo di giustificare il suo comportamento, diceva che sarebbe cambiato, che avrebbe iniziato una terapia, piangeva e io ci credevo».
La questione delle denunce
Codegoni nega di aver ritirato la prima querela nei confronti di Basciano. «Non l’ho mai ritirata. Mi ha stupita molto questa notizia. Poco dopo ho pregato al mio penalista di rallentare, ma non ho firmato per il ritiro in quanto c’erano tante cose che ancora non andavano». «Vivevo nella paura e sotto il suo controllo. C’erano persone che mi spiavano dallo spioncino dalla porta di casa in piena notte, gente che mi aspettava fuori dal ristorante, episodi accompagnati da chiamate e messaggi bruttissimi da parte sua che sapeva sempre con chi fossi e dove fossi», ha spiegato. Poi una seconda querela, il 14 novembre. «Sì, da quella notte ho avuto davvero paura. Non starò a dire perché in questa sede ma quello che è accaduto mi ha fatto davvero aprire gli occhi», replica l’influencer. «Poco prima che gli sequestrassero il telefono mi ha mandato un messaggio, ma dopo tante bugie non ci ho creduto. Il giorno dopo (quando ha saputo dell’arresto ndr) sono rimasta scioccata. L’ho scoperto sui social», racconta Codegoni al Corriere. E sulla scarcerazione si limita solo a commentare: «Non sapevo cosa pensare. Ma ora so».