UniCredit lancia un’offerta pubblica di scambio sulle azioni di Banco Bpm
UniCredit lancia un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco Bpm. Lo si legge in una nota dell’istituto di credito. Il controvalore complessivo dell’offerta di Unicredit nei confronti di Banco Bpm, in caso di integrale adesione, sarà di 10.086.832.606 euro. L’ importo è pari alla valorizzazione monetaria del corrispettivo, cioè 6,657 euro per azione di Banco Bpm. La cifra tiene conto anche del prezzo ufficiale delle azioni di Unicredit nell’ultima seduta di venerdì scorso, pari a 38,041 euro. L’integrazione di Banco Bpm con Unicredit rappresenta, per entrambi, un’opportunità di crescita ideale secondo quanto si legge nel documento dell’offerta pubblica di scambio volontaria. L’aggregazione darebbe vita alla «terza banca europea per valori di mercato».
L’offerta pubblica di scambio
Aderendo all’offerta, tutti gli azionisti di Banco Bpm trarrebbero «beneficio dall’aggregazione con UniCredit, in quanto diventerebbero protagonisti di una iniziativa imprenditoriale di eccellenza promossa da un autentico gruppo pan-europeo con presenza globale qual è il gruppo bancario Unicredit. L’offerente avrebbe infatti la possibilità di accelerare e rafforzare ulteriormente la creazione di valore delineata nel piano strategico Unlocked 2022-2024 mediante l’aggregazione di una banca che presenta un profilo coerente con gli obiettivi strategici descritti».
Piazza Cordusio prevede che l’esecuzione dell’offerta di scambio su Banco Bpm «sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi» e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi. La banca ricorda di avere «una solida esperienza in acquisizioni integrate con successo, con le competenze e le conoscenze gestionali necessarie per eseguirle in modo efficiente».
Il premio per gli azionisti Bpm
L’offerta di scambio Unicredit su Banco Bpm esprime un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna di venerdì scorso. Lo si legge nel documento di offerta secondo cui l’incremento sale al +14,8% se si considera il prezzo del titolo Banco Bpm prima dell’opa lanciata da questi su Anima. Il valore attribuito da Unicredit alle azioni Banco Bpm nell’operazione è infatti pari a 6,657 euro. L’offerta è subordinata all’approvazione della proposta di delega per l’aumento di capitale al servizio dell’offerta da parte dell’assemblea dei soci dell’afferente e del documento di offerta da parte di Consob. E anche all’approvazione senza condizioni da parte delle competenti autorità antitrust.
Il 66,67% del capitale
Tra le condizioni di efficacia dell’offerta c’è anche quella relativa all’esito. L’offerta sarà efficace se Unicredit verrà a detenere all’esito dell’offerta una partecipazione pari ad almeno il 66,67% del capitale sociale di Banco Bpm. L’offerente, tuttavia, si riserva di rinunciare parzialmente alla presente condizione di efficacia, purché la partecipazione che l’offerente venga a detenere all’esito dell’Offerta sia comunque almeno pari al 50% del capitale sociale più 1 azione dell’emittente (soglia, quest’ultima, non rinunciabile).
Il documento dell’Ops
Secondo i documenti presentati a Consob, Unicredit conta di presentare il documento di Offerta entro il termine di 20 giorni di calendario dalla data odierna. Entro il medesimo termine presenterà le istanze per l’ottenimento delle autorizzazione preventive nonché le necessarie comunicazioni e le istanze per l’ottenimento delle altre autorizzazioni a Bce, Banca d’Italia e Ivass anche per la quota di controllo in Anima (su cui Banco ha lanciato l’offerta lo scorso novembre) e le altre controllate.
Ad aprile, il 10, sarà la volta dell’assemblea straordinaria che dovrà approvare l’aumento di capitale (pari al 13,9% del capitale sociale di Unicredit) di nuove azioni destinate a essere scambiate con quelle del Banco. Il Cda delibererà quindi l’aumento nei più brevi tempi tecnici dopo l’ottenimento delle autorizzazioni preventive. Il periodo di adesione sarà avviato successivamente alla pubblicazione del documento d’offerta. L’operazione, stima il gruppo, sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi.
Cos’è Banco Bpm
Banco Bpm è nato l’1 gennaio 2017 dalla fusione di due grandi banche popolari, Banco Popolare e Banca Popolare di Milano. Attualmente conta oltre 20mila dipendenti, 1.400 sportelli, circa 4 milioni di clienti. È oggi il terzo gruppo creditizio italiano per attivi. All’ inizio di novembre ha lanciato un’Opa totalitaria su Anima, che è il primo gruppo indipendente di gestione del risparmio in Italia, ed la scorsa settimana ha acquistato il 5% delle azioni del Monte dei Paschi di Siena messe sul mercato con una procedura accelerata dal Ministero dell’Economia.
Poiché Anima ha sua volta acquistato il 4% di Mps, con la conclusione dell’Opa banco Bpm possederebbe il 9% dell’istituto senese. Questo aveva fatto intravedere il rafforzamento di un Terzo polo bancario in Italia. L’istituto ha una presenza radicata nelle regioni del Nord Italia, tra quelle a più alta concentrazione industriale d’Europa. Si tratta di una rete capillare a servizio di famiglie e imprese, una “profonda conoscenza del mercato e soluzioni innovative” sono alla base della forza di Banco Bpm, attivo in diversi ambiti del settore bancario – private e investment banking, asset management, banca assurance – anche attraverso le società partecipate del gruppo.
Il modello di business
Il modello di business mette al centro le «proprie persone e le loro competenze, valorizzate da una formazione costante», spiega la banca sul sito istituzionale. Il gruppo opera nel solco della tradizione delle banche popolari generando redditività per i suoi azionisti e creando valore per tutti gli stakeholder nei territori in cui è presente, così da ricoprire un ruolo da «protagonista nello sviluppo sostenibile e inclusivo del Paese».
Cos’è UniCredit
UniCredit nasce nel 1870 con la fondazione della Banca di Genova, poi ridenominata Credito Italiano. Tra le banche entrate nel gruppo c’è Rolo, le cui origini risalgono al 1473. Il gruppo vero e proprio nasce nel 1998 dalla fusione tra Credito Italiano e Unicredito. Negli anni 2000 si espande effettuando l’offerta pubblica di acquisto lanciata nel 2005 sulla banca tedesca Hvb-Group. Nel 2007 arriva poi la la fusione con Capitalia. Le operazione del gruppo di Piazza Gae Aulenti arrivano fino ai giorni nostri. Nel settembre scorso l’attuale amministratore delegato Andrea Orcel decide di acquistare una quota Commerzbank del 4,49% che lo Stato tedesco aveva messo in vendita. Successivamente Unicredit sale al 21% del capitale ed è prima azionista dell’istituto di credito tedesco.
Il gruppo opera con 13 banche in tutta Europa, ha oltre 15 milioni di clienti e 77mila dipendenti. Si divide in quattro macro-aree geografiche principali e tre fabbriche prodotto, corporate, individual e group payments solutions. Nei primi nove mesi del 2024 ha messo a segno un utile netto di 7,7 miliardi di euro. In Italia ha una rete capillare con oltre 2.000 filiali e offre servizi dedicati, grazie all’integrazione con la tecnologia e la digitalizzazione. Nel Paese opera con una struttura che ha sette aree territoriali, (Nord Ovest, Lombardia, Nord Est, Centro Nord, Centro, Sud e Sicilia) deputate a gestire i rapporti con i territori.
UniCredit e Commerzbank
La banca fa anche sapere che l’offerta pubblica di scambio volontaria su Banco Bpm è autonoma e indipendente dall’investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank. Le discussioni relative a Commerzbank sono state già prolungate nel rispetto delle prossime elezioni (in Germania il prossimo febbraio) degli stakeholder della banca. La posizione rimane un importante investimento con protezione in caso di ribassi e con sostanziale potenziale upside.