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Violenza di genere, la ministra Roccella: «Spero di presentare un testo unico per l’8 marzo»

25 Novembre 2024 - 17:55 Stefania Carboni
violenza sulle donne testo unico
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La titolare per le pari opportunità e la famiglia: «Vogliamo che il femminicidio diventi una parola arcaica. Ergastolo a Impagnatiello? Non è vendetta ma giustizia»

«Faremo un tavolo con cui spero, per l’8 marzo, di presentare il testo unico sulla violenza di genere». Queste le parole della ministra per le pari opportunità e la famiglia Eugenia Maria Roccella, intervenendo da remoto all’evento “Italia Direzione Nord” in corso alla Triennale di Milano. Il testo, ispirato «dal lavoro della commissione bicamerale», sarà «una compilazione – spiega la ministra -. Metteremo insieme quello che già c’è contro la violenza sulle donne allargando agli strumenti di empowerment femminile».

«Bisogna coinvolgere anche gli uomini in questa battaglia ed esser uniti oltre gli schieramenti politici»

Bisogna «allargare la consapevolezza sulla violenza di genere anche ai maschi. Senza partecipazione a questa battaglia degli uomini non potremo mai arrivare all’obiettivo di debellare la violenza contro le donne», ha dichiarato la ministra. E dal punto di vista politico per Roccella sul tema della violenza sulle donne «è insensato dividersi. Forse sotto la spinta dei casi delle due Giulia, abbiamo votato tutti insieme quella legge. Questo è un passaggio fondamentale, perché così come dobbiamo essere insieme uomini e donne per la lotta contro la violenza, lo dobbiamo essere anche nella politica al di là degli schieramenti». «Il richiamo a fare di più è importante, quello che vogliamo è che il femminicidio diventi una parola arcaica. Sembra impossibile, ma non credo che sia impossibile. La libertà femminile deve essere naturale, ovvia. Quindi, cercare di costruire relazioni tra uomini e donne improntate al rispetto», ha aggiunto.

«L’ergastolo nel caso Giulia Tramontano? Non è vendetta ma giustizia»

«Non si tratta di vendetta, è prima di tutto giustizia e poi sappiamo che la lotta si articola sulle 3 p: proteggere, prevenire e perseguire perché è importante che questi delitti non vengano sottovalutati ma considerati in tutta la loro gravità», ha dichiarato Roccella intervenendo sulla notizia in merito all’ergastolo di Alessandro Impagnatiello. «Non dare sufficiente centralità al reato vuol dire non dare centralità alla battaglia contro la violenza», ha specificato. «Anche quest’ultimo passaggio è necessario. Oggi c’è stato l’ergastolo per l’assassino di Giulia Tramontano che è un caso di orrore. Ogni femminicidio porta con sé una scia terribile di dolore».

L’aumento di richieste al 1522

L’aumento del 57% delle richieste d’aiuto nei primi 9 mesi del 2024, «è un dato insieme positivo, ma che indica anche quanto il fenomeno continua ad essere ampio». I dati per Roccella «sono incoraggianti perché c’è un -12% di donne vittime del proprio partner e un +5% di centri antiviolenza e case rifugio e un aumento del ricorso al numero verde 1522» e questo vuol dire «che man mano le donne prendono sempre più il coraggio di chiedere aiuto. Vogliamo arrivare a trasmettere alle donne la possibilità di chiedere aiuto».

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