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Auto elettriche, lo smaltimento delle batterie a carico del proprietario non riguarda l’Italia

26 Novembre 2024 - 12:28 Fabio Verrecchia
La vicenda riguarda esclusivamente la Svizzera

La disinformazione sulle auto elettriche si diffonde spesso attraverso post fuorvianti, come quello circolato recentemente su Facebook secondo cui lo smaltimento delle batterie sarà a carico dei proprietari, con costi fino a 70.000 euro. In realtà, questa affermazione si basa su un’ interpretazione fuorviante di un’ordinanza elvetica.

Per chi ha fretta:

  • I post che diffondono la notizia relativa a un presunto provvedimento che imporrebbe ai proprietari di auto elettriche l’onere di sostenere integralmente i costi di smaltimento delle batterie sono corredati da uno screenshot della testata giornalistica svizzera Ticino News.
  • L’articolo citato si riferisce esclusivamente alla Svizzera e descrive un provvedimento emanato dal Consiglio Federale, in vigore a partire da luglio 2024. La modifica della normativa consente ai commercianti di auto elettriche di applicare un eventuale addebito supplementare ai consumatori, ma esclusivamente nel caso in cui le batterie risultino danneggiate.
  • L’ordinanza non riguarda la tassa di smaltimento anticipata delle batterie (TSA), che in Svizzera è già inclusa nel prezzo d’acquisto dei veicoli elettrici, e non introduce alcun nuovo obbligo in tal senso.

Analisi

Lo screen riporta il titolo di un articolo di TICINO NEWS accompagnato dalla seguente didascalia: «Batterie inquinanti e NON RICICLABILI a carico del proprietario FINO A 70.000 EURO». Tra coloro che la condividono commentano così: «In Italia sono Ttt in affitto Le smaltiranno le società che faranno fallimento e le pagheremo ttt noi».

Si riferisce esclusivamente alla Svizzera

Il titolo di Ticino News presente nell’immagine del post si riferisce a un articolo sulle modifiche alle ordinanze adottate dal Consiglio Federale elvetico, in vigore da luglio 2024. Tra queste, una riguarda le batterie delle auto elettriche, permettendo ai commercianti di applicare un addebito supplementare ai consumatori solo nel caso in cui le batterie risultino danneggiate. Non introduce quindi nuove tasse di smaltimento, ma si limita a disciplinare la gestione responsabile delle batterie per incentivare il riciclo e ridurre l’impatto ambientale. In Svizzera, i costi di smaltimento delle batterie a litio sono generalmente inclusi nel prezzo di acquisto (pari a 1,60 franchi al kg) o gestiti tramite sistemi di riciclo regolamentati. L’ordinanza quindi non modifica la Tassa di Smaltimento Anticipata (TSA) già applicata e compresa nel prezzo dei veicoli elettrici, ma interviene in situazioni specifiche legate a danni alle batterie. La misura è dunque circoscritta e non comporta alcun obbligo generalizzato per i consumatori. Inoltre, l’importo di 70.000 euro menzionato nel post è del tutto infondato, allarmistico e privo di riscontri nella normativa.

Conclusioni

L’ennesimo post fuorviante e allarmistico sulle auto elettriche riguarda, in realtà, una modifica a un’ordinanza del Consiglio Federale elvetico, che non introduce nuove tasse o obblighi generalizzati, ma si concentra sulla gestione responsabile delle batterie danneggiate, promuovendo pratiche sostenibili e il riciclo. Il costo per lo smaltimento delle batterie al litio in Svizzera è già incluso nel prezzo di acquisto delle auto elettriche, pertanto non sono previsti costi aggiuntivi per i consumatori. Tuttavia, in caso di danni specifici alle batterie, i commercianti potrebbero richiedere un contributo supplementare.

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