Cristina e Clarissa D’Avena, due sorelle quasi gemelle: «A volte chiedono l’autografo a me, mi scambiano per lei»
Cristina e Clarissa D’Avena si scambiano spesso i ruoli per lavoro. «Pronto? Cristina non può rispondere: sono la sorella, dica pure», è quello che molti si sentono replicare al telefono. «Pensano a un modo per dribblare la telefonata. Pensano che a parlare sia Cristina che finge di non essere Cristina, invece non è Cristina ma è Clarissa, cioè io, che in quel momento ho il telefono di Cristina. Però la mia voce è come la sua, e allora…». Per questo le due a volte vengono confuse. La prima è la cantante delle sigle dei cartoni animati, a seconda è il suo ufficio stampa e comunicazione. Hanno dieci anni di differenza (Cristina è la più grande), «ma non mi offendo certo se dicono che sembriamo gemelle. Siamo davvero simili», dice Clarissa. Al punto che «ai concerti arrivano anche da me a chiedere l’autografo: vai a spiegare che non sono io Cristina…».
Le sorelle quasi gemelle
Vivono entrambe a Milano: «Tra i concerti, l’appuntamento su Radio 101 e il resto passo almeno 4 giorni a settimana qui. Idem Clarissa. Viviamo vicine, in centro», dice Cristina. E Clarissa : «Il pranzo si fa spesso insieme: tra una cosa e l’altra discutiamo di lavoro». È arrivata prima «lei, in Mediaset girava i telefilm. Io appena ero in vacanza da scuola — avevo 12,13 anni — mi facevo portare da Bologna a trovarla. Cristina era la sorella che ammiravo ma anche la voce delle sigle dei cartoni o la protagonista di Arriva Cristina e Love Me Licia che vedevo in tv. Mi accampavo da lei: ecco la sua proverbiale pazienza». «A Milano 2, con me c’era una guardia del corpo: Giuseppe. L’aveva assunto papà per stare tutti più tranquilli. Evadere non era facile», ricorda invece Cristina. Clarissa confessa che «per Mirko dei Beehive (Pasquale Fincelli, ndr) avevamo tutte un po’ una cotta. Assistevo alla creazione del ciuffo rosso. E Cristina? Ventisette mollette sotto la parrucca a schiacciare i ricci».
Il lavoro insieme
Hanno cominciato a lavorare insieme quasi per caso: «Se per l’intervista incontrava Mario Luzzatto Fegiz, io c’ero. Se faceva una conferenza, la seguivo. Mi affascina organizzare. Ho preso coraggio e, nella Rti Music che era la “casa” di Cristina, mi sono candidata. Ho parlato con Saverio Lupica, il suo discografico, e lui: vediamo se resisti con tua sorella». Ora il rapporto professionale va avanti da quasi trent’anni: «Poi a Bologna sono entrata nell’agenzia Red&Blue di Marco Stanzani: non seguo solo Cristina ma con lei è una gran palestra…». E qualche lite: «Litighiamo, non ci parliamo per 24 ore, sbottiamo: adesso basta. Poi torna tutto come prima. Sulle cose davvero importanti andiamo d’accordo. Se serve ci proteggiamo a vicenda».