Decreto Flussi, il governo incassa la fiducia alla Camera
Via libera alla Camera al dl Flussi 2024. Il decreto, che nello specifico contiene «disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali», al quale è confluito anche l’elenco dei cosiddetti Paesi sicuri di origine dei richiedenti asilo, sotto forma di emendamento governativo, è passato con 180 voti. La misura è arrivata oggi, martedì 26 novembre, nell’emiciclo di Montecitorio con diversi emendamenti, di peso, approvati in commissione. In particolare due che portano la firma della relatrice. Il primo prevede che i contratti pubblici per la cessione di mezzi e materiali a paesi terzi, fatti per rafforzare il controllo delle frontiere e dei flussi migratori, e per le attività di ricerca e soccorso in mare siano secretati. Il secondo, ribattezzato «emendamento Musk» dalle opposizioni, stabilisce o che per i «procedimenti di convalida del trattenimento o di proroga del trattenimento» della persona migrante che richiede la «protezione internazionale» sia competente la Corte d’Appello in composizione monocratica. Che ora avrà un mese di tempo in più per organizzarsi. Via libera anche ad una stretta sui ricongiungimenti, contenuta in due emendamenti della Lega: «I richiedenti dovranno risiedere nel nostro Paese non più solo per un anno, ma almeno per 2 anni consecutivi». Adesso il testo supera così il primo step dell’iter di conversione in legge, prima di approdare al Senato.
“Ero straniero”: «Il testo è peggiorato»
«Il testo del Decreto 145/2024, così come approvato oggi dalla Camera con voto di fiducia, è decisamente peggiorato dopo l’esame parlamentare», riferiscono i promotori della campagna “Ero straniero”: A Buon Diritto Onlus, ActionAid, ASGI, Federazione Chiese Evangeliche Italiane, Oxfam, Arci, CNCA, CILD e Fondazione Casa della carità Angelo Abriani. «Nessuno degli emendamenti che abbiamo suggerito e che avrebbero potuto scardinare l’impianto rigido e inefficace che regola l’ingresso in Italia di lavoratori e lavoratrici dall’estero, come il superamento del click day o la possibilità di assumere persone già presenti sul territorio ma rimaste senza documenti, è stato approvato. Né sono state introdotte misure di garanzia per le decine di migliaia di vittime di questo sistema iniquo, come abbiamo denunciato nel dossier di monitoraggio sugli esiti dei decreti flussi nel 2022 e 2023. Si tratta di persone che hanno fatto ingresso con il Decreto flussi, magari hanno anche lavorato per un certo periodo col solo nulla osta, ma che poi non sono state assunte per cause indipendenti dalla loro volontà e sono destinate a diventare irregolari e a vivere e lavorare nel nostro paese nell’invisibilità: a loro va data la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno per attesa occupazione che consenta di trovare un altro impiego e ottenere i documenti, così come chiedevano diversi emendamenti presentati in I commissione nei giorni scorsi, che non sono stati approvati» si legge nel comunicato, dove si sottolinea che «addirittura, come nel caso del ricongiungimento familiare o della possibilità di ottenere un permesso di soggiorno per le vittime di sfruttamento lavorativo, gli interventi sul testo normativo hanno finito per introdurre ulteriori rigidità e ostacoli. Inoltre, quanto stanziato per l’assunzione di personale negli uffici dei diversi ministeri interessati dalla procedura non sarà sufficiente per consentire alla persone straniere di avere risposte dalla pubblica amministrazione sul proprio stato giuridico in tempi certi, senza aspettare anni, come avviene oggi».