Naufragio nel Mar Rosso, l’urto con la barriera corallina e l’inabissamento in 5 minuti: «Tra i sopravvissuti una turista italo-belga»
La Sea Story che è naufragata il 25 novembre nel Mar Rosso è stata sovrastata dalle onde e dal maltempo. Le autorità egiziane avevano interdetto l’area al traffico marittimo proprio per le difficoltà e la pericolosità di navigazione dovuta ai venti forti. La nave con decine di turisti a bordo era partita il giorno prima per una crociera per appassionati di attività subacquea e sarebbe durata alcuni giorni. A marzo aveva superato i controlli. Ma al largo della barriera corallina Ras Satayeh, al nord di Marsa Alam, ha incontrato onde alte fino a 4 metri e un vento fino a 34 nodi – oltre 60 chilometri orari. La burrasca ha spinto la nave contro il fondale della barriera corallina e si è poi inabissata in pochissimo tempo. Cinque, sette minuti al massimo, troppo poco per dare l’allarme e organizzare l’abbandono in sicurezza dell’imbarcazione. Almeno 28 naufraghi sono stati tratti in salvo nella giornata di ieri, mentre proseguono ancora le operazioni di ricerca e soccorso per gli altri dispersi. In mattinata, non senza sorprese, sono stati recuperati tre sopravvissuti, due turisti belgi e un egiziano. Una di loro ha il doppio passaporto italiano e belga. Ma sono stati recuperati in acqua anche quattro corpi, non ancora identificati. Il totale dei dispersi, ha riferito il generale Amr Hanafi, governatore del Mar Rosso, sono ancora nove. Secondo la Farnesina non risultano altri italiani coinvolti nel disastro.
Foto di copertina: ANSA/Rodolfo Calò