In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀCgilGoverno MeloniLegge di bilancioMatteo SalviniMaurizio LandiniPierpaolo BombardieriScioperiSindacati

Sciopero generale del 29 novembre, scontro tra Salvini e sindacati: «Ridurre a 4 ore». Landini: «Così si limita un diritto»

Il segretario della Cisl Sbarra critica i colleghi: «Usare la mobilitazione generale in modo compulsivo allontana le persone da noi»

È scontro tra il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e Cgil e Uil per la proclamazione dello sciopero generale il 29 novembre. L’agitazione si oppone alla Legge di Bilancio così come pensata dal governo Meloni: una manovra giudicata «inadeguata a risolvere i problemi del Paese». Per questo le due sigle sindacali hanno deciso di mobilitare tutti i settori pubblici e privati, compreso il trasporto pubblico locale e quello aereo (con la cancellazione di Ita Airways di 41 voli). Il trasporto ferroviario non sarà invece interessato. Ma il leader della Lega punta a ridurre la durata delle proteste a 4 ore, accogliendo la richiesta della Commissione di garanzia sugli scioperi.

L’incontro con i sindacati

Il ministero delle Infrastrutture ha inviato una lettera ufficiale ai sindacati in vista dello sciopero. Alle 16 e 30 di oggi, 26 novembre, i segretari di Cgil e Uil, rispettivamente Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, sono attesi al dicastero per un confronto con il vicepresidente Salvini. L’obiettivo, fanno sapere dal ministero, è ridurre la mobilitazione a sole 4 ore. All’orizzonte, in vista di un diniego, si profila invece la precettazione, un’arma che il ministro aveva già usato in passato e su cui era intervenuto il Tar del Lazio. Un’ipotesi che non spaventa Landini: sarebbe «una forzatura» per cui sarebbe già pronto un ricorso.

Cgil e Uil confermano lo sciopero

L’appello di Salvini è stato subito rispedito al mittente dai segretari di Cgil e Uil che confermano lo sciopero di 8 ore previsto per venerdì 29 novembre. «Nonostante gli incontri formali e informali che si sono svolti nei giorni scorsi e nonostante l’apertura al dialogo manifestata da Cgil e Uil, che hanno già rispettato la legge, esonerando dallo sciopero la categoria del trasporto ferroviario, la Commissione di garanzia ha obbedito ai diktat del ministro Salvini, pubblicati sistematicamente sui social e attraverso la stampa, continuando ad avanzare ulteriori richieste per la limitazione del diritto di sciopero», scrivono in una nota congiunta Landini e Bombardieri.

La denuncia: «Cosa ha fatto Salvini in due anni?»

I sindacati rilanciano invece la sfida e domandano al ministro delle Infrastrutture «che cosa abbia fatto in questi due anni per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti, per migliorare le condizioni del trasporto pubblico e per assicurare la regolarità degli orari e dell’efficienza del servizio». Quindi rispondono: «Il diritto alla mobilità va garantito sempre e non solo in occasione della proclamazione degli scioperi». Landini e Bombardieri aggiungono che «Salvini piuttosto farebbe bene a preoccuparsi di rinnovare i contratti a milioni di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno sono al servizio della cittadinanza».

La critica interna di Sbarra

Una posizione critica e interna alle sigle sindacali è quella del segretario della Cisl Luigi Sbarra che, in un’intervista al QN, sostiene: «Usare la mobilitazione generale in modo compulsivo, oltre ad allontanare le persone dal sindacato, porta a toni sempre più alti e a un clima sempre più irrespirabile nei luoghi di lavoro e nelle comunità». Per Sbarra è «uno schema sbagliato, che crea disagio tra lavoratori e cittadini, infuoca inutilmente le relazioni industriali, allontana il mondo del lavoro dai luoghi di decisione». «La via maestra è quella della contrattazione, della concertazione e della partecipazione. Altrimenti si corre il rischio dell’irrilevanza o quello di fare il gioco di chi ci vorrebbe trasformare in soggetti apparentemente rumorosi, ma di fatto deboli e imbelli», conclude.

Articoli di ATTUALITÀ più letti
leggi anche