Drake perde il dissing con Lamar e prova a recuperare in tribunale: denuncia Universal e Spotify per Not Like Us
Il dissing tra Drake e Kendrick Lamar è entrato di diritto tra i più entusiasmanti e seguiti della storia del rap, su questo non c’è dubbio. Per molti ad averla vinta sull’avversario è stato Lamar, non sono però opinabili i dati, che ci dicono che Not Like Us, quarta traccia contro il collega firmata da Lamar, ad oggi solo su Spotify ha raggiunto quota 916milioni di stream. Un’enormità di ascolti che deve avere indispettito, e non poco, Aubrey Drake Graham (così all’anagrafe), tant’è che negli ultimi giorni ha deciso di dare battaglia praticamente a tutti, per primi a Universal Music Group e Spotify, secondo lui colpevoli di aver dopato gli ascolti del brano illegalmente. Un’accusa che la major ha rispedito immediatamente al mittente, dato che, ha sottolineato in una nota: «l’idea che UMG farebbe qualsiasi cosa per indebolire uno qualsiasi dei suoi artisti è offensivo e falso». Già, perché Universal è l’etichetta che distribuisce i lavori di Kendrick Lamar ma anche dello stesso Drake, quindi l’accusa risulta perlomeno barcollante. Ma il rapper evidentemente non c’ha pensato a lungo prima di muoversi per vie legali, così lunedì, presso il tribunale di Manhattan, la Frozen Moments LLC di Drake ha ufficialmente accusato la UMG di aver lanciato un «piano» illegale che coinvolge bot, bustarelle e altri metodi per promuovere la canzone di Lamar.
«Dì, Drake, ho sentito che ti piacciono giovani»
Se si perde dinanzi all’opinione pubblica ci si rifà in tribunale e Drake è convinto di avere le carte in regola per vincere, secondo lui infatti, sempre in Not Like Us, Lamar gli darebbe del «molestatore sessuale». Se si va a rileggere il testo di Lamar effettivamente i riferimenti alle abitudini sessuali di Drake sono palesi, per esempio nel testo Lamar rappa: «Dì, Drake, ho sentito che ti piacciono giovani/È meglio che tu non vada mai in cella al blocco uno/A qualsiasi tipa che parla con lui e se ne innamora: assicurati di nascondergli la tua sorellina». Ma il verso che viene citato nella denuncia è un altro, il seguente: «Certified Lover Boy? Certified pedophiles», storpiando così il nome della crew di Drake (Certified lover boy) e lanciando una pesante suggestione. Si legge nella denuncia contro Universal: «Prima di approvare la pubblicazione della canzone, la UMG sapeva che la canzone stessa, così come la copertina dell’album e il video musicale che la accompagnavano, attaccavano la personalità di un altro degli artisti più importanti della UMG, Drake, accusandolo falsamente di essere un molestatore sessuale, di essere coinvolto in atti pedofili, di aver nascosto molestatori sessuali e di aver commesso altri atti sessuali criminali. UMG avrebbe potuto rifiutarsi di pubblicare o distribuire la canzone o richiedere che il materiale offensivo venisse modificato e/o rimosso. Ma UMG – prosegue – ha scelto di fare il contrario. UMG ha progettato, finanziato e poi eseguito un piano per trasformare Not Like Us in un mega-successo virale con l’intento di usare il clamore attorno al dissing per creare danno a Drake e alle sue aziende, per alimentare l’isteria dei consumatori e, naturalmente, enormi ricavi. Quel piano ha avuto successo, probabilmente oltre le più rosee aspettative di UMG». La Universal nella sua nota in risposta al proprio artista dice: «Utilizziamo le più elevate pratiche etiche nelle nostre campagne di marketing e promozionali. Nessuna di queste argomentazioni legali artificiose e assurde contenute in questa pre-azione legale può mascherare il fatto che i fan scelgono la musica che vogliono ascoltare». L’impressione, anche sui social, è che Drake non potendosela prendere con il rivale per le frecciate ricevute, infatti Kendrick Lamar non è stato legalmente accusato di nulla, se la sia presa con le strutture discografiche che hanno distribuito quella traccia che, sempre secondo il popolo degli appassionati di rap, ha sancito la clamorosa sconfitta dinanzi ad una platea mondiale. D’altra parte Drake nei brani del dissing non usa di certo la mano leggera, ha infatti accusato Lamar di violenza domestica, sostenendo che suo figlio non è biologicamente suo. Kendrick Lamar, che non ci pensa nemmeno a fare causa al collega, mentre Drake studia materiale legale con il suo pool di avvocati, si gode il successo di un pezzo nato come colpo all’interno di un dissing e diventato un successo mondiale, tanto che attualmente risulta candidato ai Grammy 2025 come Disco dell’anno, Canzone dell’anno, Miglior interpretazione rap, Miglior canzone rap e Miglior video musicale. Inutile specificare che il dissing tra Drake e Kendrick Lamar è uscito proprio alla vigilia del caso Puff Daddy, che ha nettamente acceso i riflettori sulle malsane abitudini sessuali di parte dello showbiz americano, in particolare per quel che riguarda rapper neri. Il fatto che nel mondo sia diventata famosa una canzone che accusa Drake di condotte illegali di quel genere rischia di farlo finire tra gli artisti vicini a quello che i media americani hanno ribattezzato come #metoo della musica.