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Anche l’Italia produrrà i farmaci anti-obesità: il papà danese dell’Ozempic compra la Catalent di Anagni

27 Novembre 2024 - 19:19 Gemma Argento
novo nordisk pillola obesità semaglutide
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Settimane decisive per l’acquisizione del polo in provincia di Frosinone da parte di Novo Nordisk. Dopo i vaccini anti Covid, la nuova frontiera del mercato farmaceutico è la lotta a diabete e obesità

Un mercato destinato a raggiungere i 100 miliardi entro il 2030: ormai sembra chiaro come quella dei farmaci anti-obesità sembra essere la nuova frontiera non solo della ricerca scientifica ma anche di un business destinato a coinvolgere sempre più Paesi del mondo. Tra questi anche l’Italia, che proprio in queste ultime settimane dell’anno sta per diventare uno degli ufficiali produttori di farmaci per il trattamento dell’obesità. A metterci lo zampino è Novo Nordisk: l’azienda danese, al momento tra le più grandi produttrici di farmaci contro l’aumento di peso, insieme all’americana Eli Lylli, ha deciso di comprare lo stabilimento Catalent di Anagni. L’operazione da 11,5 miliardi di dollari cominciata lo scorso febbraio si concluderà nelle ultime settimane dell’anno, tempo in cui il polo italiano lascerà la borsa di New York diventando a tutti gli effetti una controllata del colosso danese. 

Dopo i vaccini anti Covid, Anagni di nuovo nella strategia del mercato farmaceutico

Lo stabilimento di Anagni fa parte della multinazionale farmaceutica statunitense Catalent, con quartier generale in New Jersey. Nel 2021 la sede in provincia di Frosinone è stata al centro del processo di infialamento dei vaccini anti Covid. Incaricato da Ema insieme allo stabilimento di Monza per rifornire l’Ue di 85 milioni di dosi aggiuntive, da Corminaty di Pfizer al Vaxzevria di Astrazeneca, il polo di produzione laziale ha spedito vaccini anti Covid ai mercati di tutto il mondo. Tanto da far puntare la multinazionale americana a un obiettivo ancora più alto: un investimento di circa 100 milioni per la realizzazione di due bioreattori iniziali, e altri sei successivi, mirati alla produzione dei principi attivi dei vaccini. L’eccessiva burocrazia aveva poi portato l’azienda farmaceutica statunitense a dirigersi verso la Gran Bretagna. 

Specializzato nella produzione di prodotti sterili, riempimento, confezionamento e assemblaggio dei prodotti, ora sarà al servizio delle mire danesi nel nuovo mercato anti-obesità. La domanda è alta e destinata a crescere: il polo italiano sarà chiamato a tirare fuori milioni di confezioni di Wegovy, prodotto molto simile all’Ozempic, a base di semaglutide ma con un dosaggio più alto e realizzato appositamente come rimedio contro l’eccessivo aumento di peso. Approvato dall’FDA americana già dal 2015 è disponibile anche in Italia: tramite un’iniezione alla settimana promette di inibire il senso di fame e aiutare così nella gestione dei chili in eccesso. 

Novo Nordisk piglia tutto: vale più di Tesla 

Si tratta dell’azienda produttrice del 49% dell’insulina globale. A marzo 2024 Novo Nordisk ha fatto volare il titolo in borsa arrivando a valere più della Tesla di Elon Musk. Una capitalizzazione di oltre 600 milioni di dollari avvenuta dopo la comunicazione dei risultati di uno studio per la pillola sperimentale a base di amicretina, con una perdita di peso potenzialmente superiore anche a quella del farmaco di punta Wegovy, a base di semaglutide. Gli ultimi dati non deludono le aspettative di crescita. Secondo la relazione finanziaria pubblicata dall’azienda, datata 6 novembre 2024, dal 1° gennaio 2024 al 30 settembre le vendite del colosso danese sono aumentate del 24%. Aumentano del 25% anche i profitti del settore obesità e diabete, «trainate principalmente dalla crescita delle vendite di prodotti inibitori dell’ormone GLP-1 », come spiega lo stesso gruppo. Le ultime della borsa poi sembrano premiare il leader farmaceutico danese, in salita dell’1,3%,  grazie alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che, contro lo scetticismo del futuro ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr, nelle ultime ore si è espressamente dichiarato a favore dei farmaci anti obesità annunciando un piano di copertura federale, includendo anche lo stesso Wegovy. 

La concorrenza è alta: all’orizzonte la possibile rivale Amgen

Il mercato però è competitivo e l’acquisizione di Novo Nordisk anche del polo italiano fa capire quanto il dominio del nuovo settore in esplosione sia tutt’altro che scontato. A far tremare l’azienda danese non solo Eli Lilly, ma anche l’altra americana Amgen. 

A parlare degli ultimi dati pubblicati dall’azienda farmaceutica è anche il New York Times. Nei primi risultati del farmaco studiato dai ricercatori incaricati da Amgen, il nuovo prodotto potenzialmente pronto a essere inserito nel futuro mercato anti obesità registra un’efficacia della perdita di peso del 20%. Ancora più comodo all’utilizzo, una sola iniezione al mese contro quella a settimana dei principali famaci attualmente sul mercato, il MariTide di Amgen è per ora lontano dall’essere venduto ma fornisce primi risultati senza dubbio interessanti. Lo studio di Fase 2 rivelato dalla stessa azienda ha mostrato anche miglioramenti nel valore dei trigliceridi e dei parametri metabolici, con eventi avversi gastro intestinali definiti dal comunicato dell’azienda «lievi e transitori». Al di là dei risultati raccolti, una mossa forse strategica, rivolta anche e soprattutto agli investitori dopo il preoccupante risultato in borsa registrato negli ultimi giorni, con una perdita secca del 9,72%. 

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