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«Violentata a 12 anni tra le mura di casa»: la procura di Genova apre un fascicolo dopo il racconto della consigliera Ghio. Ma c’è il nodo prescrizione

27 Novembre 2024 - 16:52 Ugo Milano
Il fascicolo è stato aperto d'ufficio dal procuratore aggiunto, si attende l'assegnazione a un pm. Ma le riforme che dilatano il tempo di prescrizione potrebbero non valere

La procura di Genova ha aperto d’ufficio un fascicolo a carico di ignoti per violenza sessuale aggravata. Un’atto ufficiale che ha seguito la denuncia della consigliera comunale d’opposizione Francesca Ghio avvenuta ieri, martedì 26 novembre, in aula nel Comune. «Avevo 12 anni quando sono stata violentata fisicamente e psicologicamente tra le mura di casa mia», è iniziato così il suo intervento. Racconto ripreso e approfondito poi in alcune interviste, in cui ha specificato di aver subito violenze da «un dirigente genovese, il vostro bravo ragazzo, un uomo di cui mi fidavo e che nessuno avrebbe pensato potesse essere un mostro». Le indagini sono ancora in una fase germinale, ma sono già sorti alcuni problemi. Il più grande dei quali è il tema della prescrizione di reato.

L’apertura del fascicolo e i prossimi passi

Ad aprire le indagini, dopo aver sentito le parole di Ghio, è stato il procuratore aggiunto che coordina il pool fasce deboli, Vittorio Ranieri Miniati. Una decisione presa dopo aver consultato il procuratore capo Nicola Piacente. Il prossimo step sarà l’assegnazione del fascicolo a un pubblico ministero del pool, che ne porti avanti e ne coordini le indagini. Per prima cosa, probabilmente, la Procura (o la polizia giudiziaria) convocherà e ascolterà entro i prossimi tre giorni la consigliera. Questoè quanto previsto dal Codice Rosso.

I dubbi sulla prescrizione: le riforme sono (forse) successive alle violenze

Mail primo nodo da sciogliere per il procuratore capo e il pm a cui nelle prossime ore saranno affidate le immagini è la questione della prescrizione. Ghio, oggi 31enne, ha raccontato che gli episodi di violenza si sono protratti «per mesi e mesi» a partire da quando lei frequentava «la seconda media», quindi nel 2006 quando lei era 12enne. «Io a 12 anni non sapevo neanche cosa fosse una denuncia: vivevo nel mondo dei cartoni animati di Cristina D’Avena, in un contesto sociale dove la vittima di violenza può solo vergognarsi», ha raccontato.

Gli articoli del codice penale sotto la lente – violenza sessuale e aggravanti, rispettivamente 609 bis e ter – hanno subito numerose modifiche negli anni. In particolar modo negli anni che separano l’infanzia di Francesca Ghio da oggi. Al momento, infatti, il codice penale per la violenza su minore prevede la possibilità di indagini d’ufficio, come accaduto in questo caso, e non solo dopo denuncia. Al contempo, i tempi di prescrizione si dilatano quanto più è giovane la vittima. Riforme, appunto, tutte apportate dopo il 2006. Delle quali, dunque, bisogna valutare attentamente la validità nel caso specifico.

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