Giulia Cecchettin, il messaggio del padre Gino contro la difesa di Turetta: «Umiliata la sua memoria, è stato superato il limite»
«Ieri mi sono sentito offeso e la memoria di Giulia è stata umiliata». Le parole, dure, chiudono un messaggio di denuncia pubblicato sui social da Gino Cecchettin, padre della giovane uccisa lo scorso 11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta. «La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, garantito dalla legge in ogni stato e grado del procedimento», si legge nel post. «Tuttavia, credo che nell’esercitare questo diritto sia importante mantenersi entro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano».
Le parole della difesa e l’accusa di Gino Cecchettin: «Travalicato un limite»
Il riferimento è alle parole della difesa del reo confesso, per cui l’accusa ha chiesto l’ergastolo. «Se c’è uno che non sa premeditare alcunché è Filippo Turetta», aveva detto nella sua arringa il legale Giovanni Caruso. «Non me ne voglia Filippo ma, a meno che non sia il più consumato degli attori, è insicuro: è insicuro di fare gli esami, non sa se riprendere a giocare a pallavolo, non sa se Giulia è ancora innamorata di lui». In questo senso, il tentativo era di far cadere l’aggravante della premeditazione (così come quelle della crudeltà, degli atti persecutori e de rapporto affettivo). E così risparmiare il carcere a vita al 23enne. Una difesa che, nei contenuti, ha scatenato la reazione di Gino Cecchettin: «Travalicare il limite (del buon senso e del rispetto umano, ndr) rischia di aumentare il dolore dei familiari della vittima e di suscitare indignazione in chi assiste». Oltre che offendere familiari e «la memoria di Giulia».