Strage di Rigopiano, il procuratore della Cassazione chiede un nuovo processo per l’ex prefetto di Pescara
Era il 18 gennaio 2017 quando una valanga si abbatté sull’hotel di Rigopiano. Morirono 29 persone. Per rifiuto di atti d’ufficio e falso l’allora prefetto di Pescara, Francesco Provolo, è stato condannato a 1 anno e 8 mesi. Adesso il sostituto procuratore generale di Cassazione chiede un nuovo processo per lui. Un appello bis, per valutare anche le accuse di concorso in omicidio colposo, in lesioni colpose e in depistaggio per le quali è stato assolto in secondo grado. L’accusa, scrive l’Ansa, chiede anche di annullare le assoluzioni nei confronti di sei persone, rappresentanti dell’autorità regionale di protezione civile dell’Abruzzo e di confermare le condanne dei dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, dell’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso, dell’allora sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e del tecnico del comune Enrico Colangeli. «Siamo soddisfatti delle richieste della Procura – commenta l’avvocato di parte civile Wania Della Vigna – perché ripropone il nostro impianto accusatorio». Fuori dal Palazzaccio, il pomeriggio del 27 novembre, si sono riuniti anche alcuni parenti delle vittime. «Siamo oramai abituati a stare in attesa fuori dalle aule di tribunali. Stare insieme ci conforta e ci dà la forza di andare avanti, siamo una grande famiglia. Uniti da quella tragedia di quasi otto anni fa».