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Torino, la maestra al processo per insulti agli alunni: «Una bimba ha diffuso l’odio. Riti voodoo contro di me»

La pm ha chiesto 4 anni per l'ex docente. Dal 2014 al 2018 avrebbe maltrattato e minacciato i suoi studenti. Lei smentisce e attacca: «Aggredita a parolacce» da una collega

Dal 2014 al 2018 avrebbe maltrattato i suoi alunni, bambini dai 6 ai 9 anni, ricoprendoli di insulti e minacce come: «vi prendo a calci in c…o» o «imbecilli stupidi». Per questo la pm Giulia Rizzo ha chiesto per lei quattro anni per vessazioni. Ieri, 26 novembre, l’ex maestra Laura Prunotto durante l’udienza del processo in cui è imputata si è difesa ripercorrendo gli anni di lavoro nelle scuole elementari Alvaro-Gobetti di Mirafiori Nord e Leone Sinigaglia nel quartiere Santa Rita di Torino. Come scrive Repubblica, la donna ha detto di essere lei, invece, la vittima: «Il clima in classe con i bambini era bellissimo. Sono stata descritta come un mostro ed è stato detto che erano tutti terrorizzati ma non era così».

La vicenda

Prunotto era già finita sotto inchiesta per due volte: una nel 2011 e un’altra nel 2016 per abuso di mezzi di correzione e maltrattamenti. In entrambe le occasioni la Procura aveva archiviato i fascicoli. Durante il processo in cui è ancora imputata, l’accusa ha cercato di trovare una conferma alle testimonianze dei bambini nelle dichiarazioni dei genitori. Dall’altra parte, Prunotto si è difesa citando diversi episodi rappresentativi della sua condizione di «vittima di persecuzione», come si era già definita in passato. Alcune colleghe l’avrebbero continuamente monitorata e una di queste l’avrebbe «aggredita a parolacce» con «attacchi davanti ai bambini e alla psicologa». Comportamenti che, per l’imputata, si sono ripetuti nel tempo.

I riti vodoo e le malelingue

La maestra ha parlato anche di «una preghiera o un rito voodoo» contro di lei. In sostanza, ha raccontato che tra i banchi di una quinta classe circolava di mano in mano un bigliettino con su scritto «”maestra schifosa” per tre volte». L’autrice del messaggio sarebbe una bambina che, per l’ex maestra, «faceva il lavaggio del cervello ai compagni per odiarmi». Invece, i genitori le avrebbero inviato letterine e regali come segno di apprezzamento per il suo lavoro. «Non ha fondamento il messaggio di maestra terribile», sostiene l’avvocato della docente Piermario Morra, si dovrebbe parlare invece «di un contagio dichiarativo di cui tutti sono vittima, come emerso dal dibattimento e rappresentato dalle nostre consulenti».

Le altre imputate

Con Prunotto sono imputati i vertici della scuola: la dirigente scolastica Maura Vaisitti, la vicaria Paola Chieppa e la responsabile di plesso Katia Domenica della Sinigaglia. Tutte avrebbero saputo dei maltrattamenti, ma non avrebbero fatto nulla per impedirli. Per questo su di loro pendono le accuse di omissioni di atti d’ufficio e omessa denuncia.

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