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Il decreto Bernini sulle università telematiche scontenta tutti. La Crui: «Tutor e studenti, regole da rivedere». Ma il governo tira dritto

28 Novembre 2024 - 19:33 Ygnazia Cigna
decreto bernini telematiche crui boccia
decreto bernini telematiche crui boccia
La ministra dell'Università irritata per le critiche contrapposte dei rettori e degli stessi atenei telematici: «Non sta bene a entrambi? Buon segno»

La Conferenza dei rettori universitari italiani (Crui) ha bocciato la bozza del decreto Bernini sulle università telematiche, giudicandola insufficiente e troppo generica. Tra le principali critiche mosse dai rettori, la mancata definizione del ruolo e delle attività del tutor e l’assenza di obblighi per le attività sincrone nelle diverse fasi formative. Inoltre, i rettori evidenziano come «non siano state apportate variazioni alle numerosità massime degli studenti per ciascuna classe di laurea ai fini di calcolo dell’incremento della docenza minima necessaria, ad esclusione dei corsi di Laurea e Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e ostetriche e dei corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico in area Medico-Sanitaria». Dall’altra parte, la bozza del decreto pare scontentare anche gli attori direttamente interessati, gli atenei online, interessati al contrario a un approccio più flessibile. Nonostante le critiche incrociate emerse, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, sembra comunque determinata a tirare dritto.

La replica della ministra Bernini

La ministra replica, infatti, con fermezza alla bocciatura della Crui sulla bozza di decreto per le università telematiche: «Ci saranno regole, mai regali», chiosa. Pur cercando di mediare tra la rigidità dei rettori e la richiesta di flessibilità degli atenei telematici, Bernini rivendica la bontà del lavoro svolto, sostenendo che l’insoddisfazione di entrambe le parti indicherebbe in realtà un «buon segno». La priorità, afferma, è garantire alta qualità nella formazione a distanza, senza privilegi per nessuno. «Prendo atto della decisione, dal momento che sia le università telematiche sia la Crui non sono d’accordo su questo testo riteniamo di aver fatto un buon lavoro», dichiara. «Noi non trattiamo con le università telematiche, noi trattiamo della qualità che deve essere alta della formazione a distanza e questo deve valere sia per le università in presenza sia per le università telematiche: se nessuna delle due è completamente contenta vuol dire che siamo sulla buona strada», aggiunge. Bernini chiarisce che il tavolo per la realizzazione delle linee guida non si chiude e proseguirà con entrambe le parti, ma con paletti ben precisi: «Non mi curo di rendite di posizione o potentati. La mia stella polare sono gli studenti, soprattutto quelli che hanno bisogno della didattica a distanza per motivi di mobilità o difficoltà economiche».

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