Influenza, il vaccino spray che piace ai bambini: «Convince gli scettici e può funzionare meglio»
Un vaccino anti influenzale senza puntura, ma spray: ecco la formula che piace ai bambini e che dissolve i loro peggiori incubi. Il rimedio esiste già da tempo in Italia, ma piano piano si sta diffondendo sempre di più sulla nostra Penisola, come scrive Michele Bocci su Repubblica. Il prodotto, Fluenz, è stato adottato la prima volta dalla Lombardia, ma sempre più regioni stanno facendo scorta. Oltre a limitare i “traumi” dei più piccoli, lo spray però porterebbe altri vantaggi, più funzionali, come spiega il virologo Roberto Burioni: «Convince gli scettici e può funzionare meglio». C’è però un “ma” molto grande: il prezzo di ogni dose arriva a costare 5 volte in più della versione che si inietta.
Il boom dopo l’estensione all’utilizzo dello spray
L’Aifa (agenzia italiana del farmaco) ha approvato l’anti influenzale spray per tutti i minorenni, ma per qualche anno l’esclusiva limitava l’impiego solo per i bambini con patologie. La rivoluzione arriva tra il 2022 e il 2023: la versione senza puntura non ha più limiti, può essere offerta in modo gratuito a tutti i più piccoli dai due ai sei anni. Il vero e proprio boom di acquisti da parte delle Regioni è però arrivato solo quest’anno.
Il primato della Lombardia
La Lombardia è stata l’apri fila nell’utilizzo del vaccino spray e ha anche esteso la gratuità per tutti i minorenni. Quest’anno ha già somministrato 155mila dosi delle 210mila acquistate. Molto lontano il Lazio che la segue 60 mila mentre l’Emilia-Romagna ha raggiunto le 23mila dosi.
Il costo alto
L’unica “controindicazione” del vaccino anti influenzale spray è il suo alto costo: una dose può arrivare a un prezzo 5 volte superiore a quello di un vaccino che si inietta per siringa, si parla di 18 euro contro 3,6-3,8. Per questo, per far quadrare i bilanci, gli acquisti delle regioni sono ancora contingentati.
Come funziona il vaccino spray
Ma qual è la differenza tra un vaccino anti influenzale spray e quello iniettato? Lo spiega Roberta Siliquini, la presidente della Società italiana di Igiene: «Per ora il problema sono gli anziani. Gli spray sono a virus vivo attenuato e di solito questo tipo di vaccini non si fa a chi per ragioni di età ha più probabilità di avere una immunodepressione. Detto questo, il concetto di spray va bene e nelle persone sane, alle quali non può provocare la malattia, dà immediatamente una risposta immunitaria».
I vantaggi
A tessere le lodi del vaccino spray è Burioni che, in un’intervista sempre su Repubblica, dichiara: «Usare quel sistema non è un concetto nuovo, ma il punto interessante è che l’immunità può essere molto superiore», spiega. Ma i vantaggi non si fermerebbero qui dato anche il maggior successo che il rimedio potrebbe avere da un punto di vista sociale: «Lo spray può probabilmente essere percepito in modo diverso dalle persone, come meno pericoloso. Potrebbe dare una mano alle coperture, oltre a essere più pratico da somministrare. E infatti la ricerca va in quella direzione». E sono anche allo studio vaccini anti Covid dello stesso tipo: «Tra l’altro, dai primi esperimenti sugli animali, sembra che possano essere anche più efficaci».