Romania, l’ombra di TikTok sul’exploit del filorusso Georgescu alle presidenziali: ora i voti saranno ricontati
La Corte costituzionale della Romania ha ordinato il riconteggio dei voti espressi nel primo turno delle elezioni presidenziali di domenica scorsa, 24 novembre, vinte a sorpresa dal candidato di estrema destra e filorusso Calin Georgescu. I ricorsi – presentati da due candidati minori, Cristian Terhes e Constantin Popescu – si basano su presunti brogli elettorali che avrebbero portato al risultato inaspettato del candidato indipendente, che con il 22,9% dei voti ha ottenuto la maggioranza relativa, superando il 19,15% dell’attuale primo ministro Mercel Ciolacu. Nelle stesse ore, il Consiglio Supremo di Difesa nazionale della Romania ha denunciato che nel corso del voto sono state condotte delle operazioni informatiche illecite per condizionare le elezioni. Ad orchestrarle, sostiene l’autorità, sarebbe stata la Russia. Il Consiglio supremo ha aggiunto anche che Georgescu avrebbe beneficiato di «una massiccia esposizione sulla base di un trattamento preferenziale di TikTok».
Georgescu e la campagna elettorale su TikTok
Proprio sul social della cinese ByteDance Georgescu ha condotto gran parte della sua campagna elettorale. I video sono brevi; i colori accesi e la musica di sottofondo elettronica e incalzante. La strategia ha certamente pagato: il candidato è passato dall’essere sostanzialmente sconosciuto in Romania a vincere le elezioni. Il sospetto delle autorità romene e di quelle dell’Unione europea è che il social cinese possa aver promosso i suoi video, influenzando l’esito elettorale. Sia Bucarest che Bruxelles (su impulso della Romania) hanno avviato delle indagini per accertare se TIkTok abbia seguito le regole comunitarie. Alla luce della vicenda, l’Agenzia delle telecomunicazioni ha chiesto la sospensione di TikTok in attesa dell’esito delle indagini sul suo possibile ruolo nella manipolazione del processo elettorale. Alla Corte di costituzionale era arrivata anche una richiesta di verifica sui finanziamenti della campagna di Georgescu che è però stata respinta per mancanza di tempistiche adeguate.
@calingeorgescuoficial Calin Georgescu despre NATO & UE – Pledoarie pentru pace și interesul național Vorbim despre acuzațiile împotriva lui CĂLIN GEORGESCU și anume scoaterea României din NATO și UE, ceea ce este total FALS. Se subliniază negocierea interesului național pe primul loc. De asemenea se discută despre declarațiile Germaniei privind pregătirile pentru un război militar și despre cererea doamnei Lasconi ca poporul român să intre în războiul din Ucraina. Călin Georgescu declară CLAR : “Războiul din Ucraina trebuie să înceteze URGENT și că strategia este cea a păcii, nu a războiului.” Mai mult, observăm cum tinerii au fost scoși în stradă prin manipulare, la fel cum vor fi scoși și la război. #NATO #UE #război #Ucraina #pace #manipulare #tineri #CĂLINGEORGESCU #tiktokromania #fyp #românia ♬ sunet original – calingeorgescu
Le elezioni in Romania e la vittoria a sorpresa di Georgescu
Se l’eventuale riconteggio confermerà il primato di Georgescu e il secondo posto della candidata di centrodestra Elena Lasconi (19,17%), i due andranno al ballottaggio il prossimo 8 dicembre, in un voto per la presidenza del Paese che appare ormai dominato dalla destra. Critico nei confronti della Nato e dell’Ue, contrario agli aiuti all’Ucraina, Georgescu ha sorpreso gli osservatori politici, lasciando fuori dalla corsa nomi di rilievo come il premier Marcel Ciolacu e l’altro esponente dell’estrema destra George Simion (13,9%). I due candidati che hanno chiesto il riconteggio, Terhes, del Partito nazionale conservatore, e Popescu, del Partito Nuova Romania, avevano ottenuto rispettivamente l’1,03% e lo 0,15% dei voti. La vittoria di Georgescu al primo turno ha innescato manifestazioni a Bucarest e in altre città, con cittadini scesi in piazza per protestare contro l’avanzata dell’estrema destra.