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Francesco Totti indagato per omessa dichiarazione dei redditi: i soldi degli spot e l’accusa di aver nascosto guadagni

francesco totti indagine omessa dichiarazione dei redditi
francesco totti indagine omessa dichiarazione dei redditi
La pena va dai 2 ai 5 anni. Gli avvocati di Blasi, i soldi sperperati al gioco e i conti esteri del Numero 10. Il verbale della polizia sul presunto abbandono di Isabel lo scagiona

Francesco Totti è indagato per omessa dichiarazione dei redditi. Il pubblico ministero Vincenzo Barba della procura di Roma gli contesta la violazione dell’articolo 5 del decreto legislativo 74/2000, ovvero l’evasione sulle tasse o sul valore aggiunto. Con una pena da 2 a 5 anni. L’ex capitano della A.S. Roma è atteso da Barba e dall’aggiunto Stefano Pesci a piazzale Clodio dopo il ponte dell’Immacolata per chiarire la sua posizione. Mentre la denuncia per abbandono di minore va verso l’archiviazione, l’indagine fiscale parte dalle accuse di Ilary Blasi sui soldi sperperati al tavolo di gioco e sui conti esteri del numero 10. Proprio da qui è partita la Guardia di Finanza, che ha poi trovato alcune apparizioni pubblicitarie per il cui pagamento Totti non aveva aperto apposita partita Iva.

L’evasione delle tasse e il presunto vizio del gioco

A parlare oggi della nuova inchiesta su Totti è La Verità. Un debito di poche migliaia di euro che però tra sanzioni e interessi sarebbe arrivato fino a duecentomila. Il giocatore ha versato quanto richiesto per chiudere il contenzioso. Poi la procura ha aperto l’inchiesta. Gli avvocati di Blasi avevano fatto leva su un presunto impoverimento dell’ex giocatore. Secondo loro dovuto al vizio del gioco: «Risulta infatti che, nel periodo dal settembre 2020 al settembre 2023 Totti ha sperperato al gioco, mediante svariati bonifici, la maggior parte dei quali a favore del Casinò di Montecarlo, l’impressionante somma complessiva di a 3.324.000 euro». E ancora: «Ha sperperato denari che avrebbe dovuto destinare alla famiglia (non fosse altro che come patrimonio futuro da destinare ai suoi figli) per un milione di euro all’anno al gioco; solo in 20 giorni nel 2023 ha giocato 551.000 euro».

Omissioni gravissime

I legali della showgirl hanno accusato Totti di non aver dichiarato nell’autocertificazione iniziale tutte le «carte di credito e tutti i conti correnti a lui intestati o cointestati o sui quali possa comunque operare». Ovvero un’«omissione gravissima». Per questo avevano chiesto al giudice di valutare «attentamente» il comportamento di Totti in vista di un’eventuale trasmissione degli atti in procura per falsa attestazione «sotto forma di omissione». La GdF però si è concentrata sulla pubblicità. Nella causa di divorzio è entrata anche la Number Ten, società dell’ex campione, che nel 2021 e nel 2022, avrebbe ricevuto 2.356.000 euro. E avrebbe dato a lui 313 mila euro. Due milioni erano rimasti in cassa. La Blasi avrebbe invece dichiarato «interamente sia i compensi per le prestazioni sia quelli per i diritti di immagine». Gli avvocati di Totti avevano parlato di una «restituzione finanziamento soci». Un introito esente da imposizione fiscale.

Il presunto abbandono di Isabel

La Verità riporta anche alcuni dettagli sulla denuncia per abbandono di minore nei confronti della figlia di 8 anni Isabel. Secondo le carte dell’indagine portata avanti dall’aggiunto Giuseppe Cascini e dalla pm Daniela Cento. La serata «incriminata» è quella del 27 maggio 2023. Isabel era in casa con altri due bambini di 9 e 12 anni. Probabilmente i figli di Noemi Bocchi. I nonni della ragazzina avevano suonato il citofono di casa Totti senza ricevere risposta: per questo hanno chiamato la polizia. Totti, secondo l’annotazione degli agenti, «riferiva che i suoi figli erano in compagnia di una persona di fiducia» e li «invitava a salire presso la sua abitazione per constatarne la veridicità». La persona di fiducia è la 50enne C.M., che secondo i giornali sarebbe la baby sitter. Secondo altre fonti sarebbe la moglie del portiere dello stabile e svolgerebbe i lavori domestici.

Il verbale della polizia

Per questo nel verbale i poliziotti hanno scritto: «Alla luce di quanto sopra, una volta accertata la presenza di una persona adulta che si stava occupando dei figli minori dei signori Blasi e Totti, gli scriventi si congedavano rendendo edotti i presenti che dell’intervento esperito sarebbe stata redatta la presente annotazione presso questo ufficio». E ancora: «Una volta usciti dallo stabile condominiale, gli scriventi prendevano contatti nuovamente con i genitori della signora Blasi, ai quali si riferiva che la minore Isabel era, al momento dell’arrivo» degli agenti «sotto la vigilanza di una persona adulta di fiducia del signor Totti, era in salute e stava dormendo». Blasi presentò lo stesso all’epoca un esposto. Poi trasformatosi in indagine. E che adesso va verso l’archiviazione.

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