Il governo approva il dl Giustizia in un Consiglio dei ministri lampo. Salvini non si presenta: «È a Milano per motivi famigliari»
È iniziato con un’ora di ritardo rispetto alle 14 previste, è durato appena un quarto d’ora. Il Consiglio dei ministri di oggi, 29 novembre, ha “ratificato” delle decisioni – evidentemente – già prese in materia di Giustizia e non solo. Non vi ha partecipato Matteo Salvini, rientrato a Milano per «motivi famigliari». Ed è stato anche l’ultimo Consiglio a Palazzo Chigi al quale ha partecipato Raffaele Fitto: il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr a breve si dimetterà per assumere, dal primo dicembre, l’incarico di vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario alla Coesione. Giorgia Meloni lo ha ringraziato per il lavoro svolto, senza sciogliere alcuna riserva su chi potrebbe prendere il suo posto. Comunque, il governo ha approvato il decreto legge intitolato «Misure urgenti in materia di giustizia», la cui discussione era già stata rimandata due volte e che contiene una serie di interventi in tema cybersicurezza. Tra le disposizioni al suo interno c’è anche la proroga del termine per le elezioni dei Consigli giudiziari e del Consiglio direttivo della Corte di cassazione: le nomine previste per l’anno 2024 sono state differite al mese di aprile 2025.
Nonostante i contenuti del dl Giustizia non siano stati diffusi, a qualche ora dalla fine del Cdm, né da Palazzo Chigi né da via Arenula, sembrerebbe che il testo sia stato privato della cosiddetta norma bavaglio sui giudici. Sarebbero state stralciate le parti che avrebbero previsto delle sanzioni disciplinari per i giudici che, scrive il Corriere, «non si astengono quando sussistono gravi ragioni di convenienza». Un intervento che a qualcuno ha evocato il caso di Silvia Albano, la giudice che non ha convalidato 11 trattenimenti di migranti in Albania dopo aver parlato della questione in un convegno. Tra gli altri provvedimenti del Consiglio dei ministri, c’è il via libera alla dichiarazione «di interesse strategico nazionale» dell’investimento da 1,2 miliardi di euro che Amazon punta a fare in Italia. Si tratta di un programma presentato da Amazon Web Services per stabilire ed espandere l’infrastruttura e i servizi cloud nel nostro Paese.
La nota del ministero di Urso
Il ministero delle Imprese e del made in Italy, in una nota, ha spiegato che l’iniziativa di Amazon prevede «la costruzione di nuove infrastrutture cloud nell’area metropolitana di Milano, a integrazione di quelle già esistenti avviate in Lombardia nell’aprile 2020. L’investimento avrà un impatto significativo sulla creazione di posti di lavoro e sullo sviluppo economico del territorio, con una stima di circa 1.100 nuovi posti di lavoro nei prossimi cinque anni. Inoltre, contribuirà in modo rilevante al potenziamento della capacità di gestione dei dati del sistema Paese, con effetti positivi su settori tecnologicamente avanzati come l’intelligenza artificiale, i servizi cloud, la cybersecurity e la mobilità aerea e terrestre, consentendo a soggetti pubblici e privati di soddisfare le proprie esigenze di sovranità digitale». Un comunicato che celebra l’operazione, almeno quanto fanno le parole del titolare del dicastero, Adolfo Urso: «L’investimento di Amazon Web Service consolida il ruolo dell’Italia come hub europeo d’innovazione. Oggi facciamo un ulteriore passo verso la sovranità digitale, consentendo alle nostre imprese di gestire parte dei loro dati all’interno dei confini nazionali. Siamo a lavoro per creare l’infrastruttura per supportare la rivoluzione digitale e green».