Nevi e l’aggettivo «paraculetto» per Salvini: «Non dicevo a lui, la mia frase è stata estrapolata da un contesto più ampio»
Il messaggio che Antonio Tajani ha veicolato ai suoi è di proteggere l’unità del centrodestra: «La coalizione è solida» e va tutelata in quanto «è nata per volontà di Silvio Berlusconi». Il segretario di Forza Italia, che sta vincendo la sfida dei consensi elettorali contro Matteo Salvini, ha dato mandato di smussare lo scontro verbale con i leghisti. Gli azzurri hanno impedito, votando con le opposizioni, che fosse approvato un emendamento del Carroccio – al decreto Fiscale – per abbassare il canone Rai da 90 a 70 euro. È iniziato un botta e risposta con la Lega, culminato nell’attacco del portavoce azzurro Raffaele Nevi: «Salvini fa un po’ il paraculetto». Ma ormai sembra acqua passata. Già il segretario del Carroccio aveva evitato una reazione, replicando con un semplice «peace and love». Oggi – 29 novembre – Nevi ha spiegato a Un giorno da Pecora che la parola «paraculetto» non era riferita a Salvini, ma all’interpretazione che il leader della Lega ha dato al programma di governo per giustificare l’emendamento sul canone Rai. Non è una smentita nettissima di quanto dichiarato dal parlamentare azzurro ad Affari italiani: «Poi Salvini, passatemi il termine, fa un po’ il paraculetto e dice che nel programma c’è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l’emendamento bocciato sul canone Rai». In radio Nevi ha ribadito più volte che non considera il segretario del Carroccio un «paraculetto». E comunque, ha sostenuto, «è un termine che si usa in Umbria e in particolare nella mia Terni che non ha un’accezione negativa, ma positiva». Il parlamentare di Forza Italia ha anche ripreso le parole di Tajani, rimarcando la «solidità» della coalizione. Nevi ha infine riaddebitato la parola «paraculetto» a Giuseppe Conte. Perché al leader 5 stelle? «Perché continua a nascondere le colpe per il buco di bilancio lasciato al governo Meloni». Il riferimento è al Superbonus edilizio.