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Angela Merkel terrorizzata dal labrador, le scuse di Putin (17 anni dopo): «Non sapevo avesse paura dei cani» – Il video

29 Novembre 2024 - 15:26 Ugo Milano
L'ex cancelliera tedesca ha definito l'episodio un tentativo del presidente russo di affermare il potere. Ora lui replica: «Non sapevo fosse a disagio»

«Angela, ti prego, perdonami. Non volevo causarti alcun disagio». Difficile capire se dietro alle parole monotone del presidente russo Vladimir Putin ci sia una sincera volontà. O se, forse più probabilmente, sia l’occasione per gonfiare un po’ il petto. Fatto sta che ieri, giovedì 28 novembre, in una conferenza stampa il leader del Cremlino è tornato sul celebre episodio del suo incontro nel 2007 con l’allora cancelliera tedesca Angela Merkel. In quell’occasione, nonostante Putin fosse consapevole che la sua ospite avesse una grande paura per i cani, lasciò libero di circolare nella sala il suo labrador nero Koni. Una scelta che nell’autobiografia Libertà scritta e appena pubblicata da Merkel viene descritta come un evidente tentativo di intimorimento.

Il racconto di Merkel e il peluche: «Era una piccola dimostrazione di potere»

Nelle pagine del memoir, l’ex cancelliera ha rivelato di aver chiesto già l’anno prima allo staff di Putin di non portare Koni durante gli incontri con lei, cosa che era un’abitudine per il presidente russo. La domanda, che derivava da un trauma infantile di Merkel, era effettivamente stata esaudita in occasione di un colloquio a Mosca nel 2006, quando però Putin si presentò con un enorme cane di peluche: «Tranquilla, non morde». L’anno successivo, a Sochi nel sud della Russia, il labrador ha invece girato liberamente nella stanza, con evidente disagio da parte di Merkel. Per lei, ha scritto, è stato un vero e proprio calvario: «Ho cercato di ignorare il cane, anche se si muoveva più o meno accanto a me. Ho interpretato le espressioni facciali di Putin come se gli piacesse la situazione. Voleva forse vedere come reagisce una persona in difficoltà? Era una piccola dimostrazione di potere? Ho pensato: stai calma, concentrati sui fotografi, passerà».

Le scuse di Putin: «Pensavo le avrebbe fatto piacere, non lo rifarò assolutamente»

Sulla questione Putin ha dato una semplice spiegazione. Ha sostenuto di non essere a conoscenza della fobia di Merkel, e poi si è scusato pubblicamente con lei. «Francamente, l’ho già detto alla Merkel, non sapevo che avesse paura dei cani. Se l’avessi saputo, non l’avrei mai fatto. Al contrario, volevo creare un’atmosfera rilassata e piacevole. Anzi pensavo le sarebbe piaciuto», ha detto in conferenza stampa. Alle rinnovate scuse è seguita una rassicurazione: in caso di uova visita «non lo farò assolutamente di nuovo». Non risulta tuttavia un incontro del genere sia o potrà mai essere in agenda, dopo il lancio della guerra totale all’Ucraina e il mandato d’arresto per crimini di guerra che pende sulla sua testa.

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