Resta alta la tensione in Libano. Israele: «Lanciati attacchi su Hezbollah, hanno violato la tregua»
Ancora scontri in Libano nonostante il cessate il fuoco iniziato il 27 novembre. Le forze di difesa israeliane hanno confermano di aver condotto diversi raid nel sud del Paese dei Cedri, in risposta ad attività di Hezbollah che «costituivano una minaccia». Secondo quanto riporta il quotidiano libanese al-Akhbar, vicino a Hezbollah, l’artiglieria di Tel Aviv avrebbe colpito nella zona della città di Al-Khyam, a sud del fiume Litani. Altri bombardamenti sono stati lanciati dall’Idf nell’area meridionale di Sidone. Il portavoce dell’esercito israeliano ha spiegato di aver attaccato più volte il Libano perché le milizie del Partito di Dio avrebbero violato l’accordo di tregua.
Gli attacchi in Libano
Il ministero della Sanità libanese ha affermato che tre persone sono rimaste ferite in un attacco israeliano contro un’auto nel sud del Paese: «Un attacco del nemico israeliano contro un’auto a Majdal Zoun ha ferito tre persone, tra cui un bambino di 7 anni», si legge in un comunicato del dicastero. I media israeliani hanno anche riportato di un attacco aereo dell’Idf alla periferia del villaggio di Baisariyeh, nel Libano meridionale. Nessuna conferma è arrivata dall’esercito israeliano. Il comando militare di Tel Aviv ha però deciso di imporre un coprifuoco nel sud del Paese dei Cedri dalle 17.00 alla 7.00 di domani, 1 dicembre (un’ora in meno in Italia). Il portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano ha indicato sui social che «è severamente vietato» attraversare il fiume Litani in direzione sud. «Chi si trova già a sud del fiume Litani devono restare dov’è», ha affermato.
L’Idf: «Hezbollah ha violato la tregua»
L’Idf ha spiegato di aver attaccato in Libano perché Hezbollah avrebbe violato l’accordo di cessate il fuoco. Un aereo ha attaccato un veicolo su cui i miliziani caricavano armi, compresi missili Rpg e casse di munizioni. Aerei da combattimento hanno poi attaccato dei lanciarazzi di Hezbollah nell’area di Sidone, dopo che lì è stata rilevata un’attività terroristica. Tra gli obiettivi delle truppe israeliane anche un impianto di produzione missilistica dei paramilitari filoiraniani.
A Gaza uccisi tre operatori di World Central Kitchen: l’ong sospende le operazioni
Sull’altro fronte, a Gaza, cinque persone, tra cui tre operatori umanitari della World Central Kitchen, sono stati uccisi da un raid israeliano a Khan Younis, secondo quanto riferisce Al Jazeera. Dopo l’attacco dell’Idf, la ong ha deciso di sospendere le operazioni sulla Striscia. «Ci addolora – scrive su X – la notizia che un veicolo che trasportava i colleghi della World Central Kitchen è stato colpito da un attacco aereo israeliano a Gaza». Le forze di difesa israeliane hano annunciato che l’operatore di WCK ucciso «aveva partecipato all’assalto del 7 ottobre nel kibbutz Nir Oz». L’organizzazione ha fatto sapere di non essere a conoscenza del fatto che «i passeggeri del veicolo avessero presunti legami con l’attacco di Hamas – si legge nella nota -. Sospendiamo le operazioni a Gaza in questo momento», conclude.
Anche un operatore di Save the Children è stato ucciso nell’attacco areo israeliano sempre a Khan Younis. Lo ha confermato in serata la stessa organizzazione con un comunicato. «Oggi il secondo collega di Save the Children ucciso a Gaza dall’inizio della guerra». Si tratta di «Ahmad Faisal Isleem Al-Qadi, 39 anni, lavorava per il team amministrativo a Gaza da maggio 2024. È stato ucciso nel primo pomeriggio di oggi mentre tornava a casa dalla moglie e dalla figlia di tre anni dalla moschea. Oggi sono state segnalate fino a 17 persone uccise in almeno due attacchi separati a Khan Younis», conclude l’ong
Wafa: «40 morti per raid israeliano su edificio a nord Gaza»
Oltre 40 palestinesi, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un edificio residenziale che ospitava sfollati nella zona di Tel al-Zaatar, nel Nord della Striscia. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa citando fonti locali e parlando di un «nuovo massacro» nella Striscia. «I caccia israeliani hanno colpito l’edificio, che apparteneva alla famiglia al-Araj e veniva utilizzato per ospitare famiglie sfollate», scrive l’agenzia secondo cui «fonti mediche hanno riferito che oltre 100 palestinesi sono stati uccisi nei raid israeliani in tutta Gaza dalle prime ore di oggi».
In copertina: EPA/ATEF SAFADI I Le macerie di edifici distrutti nel villaggio libanese meridionale di Meiss El-Jabal, visto dal lato israeliano del confine, Israele settentrionale, 29 novembre 2024.