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Rivelazione choc al tavolo sulla violenza di genere nel congresso di Lupi. Sei delegate su 13 confessano di avere subito violenze in passato

30 Novembre 2024 - 20:46 Franco Bechis
All’assemblea di Noi Moderati il racconto terribile della deputata Martina Semenzato che coordinava i lavori di quel tavolo tematico. Mara Carfagna: «Non sono sorpresa, purtroppo sono ancora poche le denunce e tanti casi sono sommersi»

Sei donne partecipanti al congresso di Noi Moderati di Maurizio Lupi sulle 13 riunite nel pomeriggio di sabato 30 novembre al tavolo tematico sui femminicidi e la violenza di genere hanno raccontato di essere avere subito violenza anche sessuale in passato nella cerchia familiare e in quella dei conoscenti. Una notizia clamorosa, tanto più al congresso di un partito che si ispira ai valori della famiglia tradizionale cattolica, eppure accolta con un applauso dall’assemblea che alla spicciolata si stava riunendo in quel momento.

La rivelazione alla ripresa dei lavori congressuali davanti all’assemblea di Lupi

Il tavolo sulla violenza di genere di Noi Moderati

Erano passate da poco le 17 di sabato quando nel salone dell’Hotel Mariott di Roma sono ripresi i lavori congressuali di Noi Moderati in assemblea comune. La conduttrice dei lavori, Maria Chiara Fazio ha chiesto silenzio ai delegati che stavano affluendo in sala per ascoltare le testimonianze dei vari tavoli tematici che avevano occupato i lavori del primo pomeriggio. La parola è stata data così alla prima delegata, la deputata Martina Semenzato che ha coordinato proprio i lavori del tavolo tematico sui femminicidi e la violenza di genere. «Il nostro tavolo era composto da 14 persone», ha esordito la Semenzato, «e uno solo era uomo. Questo ci fa capire purtroppo come dell’argomento della violenza di genere se ne occupino sempre le donne e molto poco gli uomini». Poi la bomba: «Di queste 13 donne, 6 hanno raccontato la loro storia di violenza subita. Io chiedo per queste sei donne che hanno avuto il coraggio di condividere la loro esperienza un grandissimo applauso da parte di questa assemblea». Timido e un po’ distratto l’applauso è arrivato.

La Semenzato racconta: violenza da familiari, da amici o da sconosciuti

Raggiunta da Open poco dopo la Semenzato ha spiegato come al tavolo avessero raccontato proprio sei storie di violenza sessuale subita personalmente dalle delegate. «In qualche caso in famiglia, in qualche altro da persone che ritenevano amiche o da sconosciuti», precisa la deputata di Noi Moderati senza volere aggiungere altri particolari «per rispetto delle colleghe». I lavori dei tavoli si sono tenuti a porte chiuse, senza presenza della stampa o diretta facebook come negli altri momenti dei lavori congressuali. «Hanno avuto davvero grande coraggio», spiega la Semenzato, «a volere raccontare storie così personali che ovviamente hanno indirizzato i lavori del tavolo tematico». La stessa deputata ha poi spiegato ad un’assemblea non particolarmente attenta le proposte uscite: «Riteniamo che questa cultura di rispetto del genere debba diventare obbligatoria nei programmi scolastici senza demandarla all’autonomia scolastica». Altra proposta è di rafforzare legislativamente il valore della denuncia delle donne: «Quando una donna denuncia intraprende un rapporto molto faticoso. Bisogna formare per questo gli operatori e dare indicazioni precise a forze dell’ordine e magistratura su tempi e modi di valutazione del rischio: non è la stessa cosa, infatti, dare a un uomo maltrattante una misura cautelare o un braccialetto elettronico».

Mara Carfagna: «Non sono sorpresa, sulla violenza alle donne c’è tantissimo sommerso»

Ai lavori congressuali partecipava anche una paladina storica delle battaglie sullo stalking e la violenza delle donne come Mara Carfagna, che ad Open ha detto di non «essere affatto sorpresa da quello che ho ascoltato sulle sei donne su 13 che hanno raccontato di avere subito violenza. Sono impegnata da quasi 20 anni sul contrasto alla violenza sulle donne e di storie drammatiche ne ho ascoltate e vissute indirettamente moltissime. È un fenomeno vasto e c’è molto sommerso, tanto di non denunciato. Ma c’è anche un accrescimento della consapevolezza grazie al fatto che questo tema sta diventando sempre più centrale all’interno del dibattito politico». Carfagna racconta che fu ben diversa l’accoglienza in Parlamento alla legge sullo stalking che lei stessa aveva promosso da ministra nel 2008: «Il clima era molto diverso, e molti in quel Parlamento quasi mi scoraggiavano e sostanzialmente mi dicevano che quella legge non sarebbe passata mai. Mi chiedevano cosa mi ero messa in testa, e perché volessi criminalizzare un atteggiamento insistente e di impedire a un fidanzato respinto di aspettare la propria fidanzata sotto casa. Si confondevano le molestie e gli atti persecutori con corteggiamenti insistenti».

Lupi: «Quello che è emerso è gravissimo, daremo battaglia»

Anche il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi nella sera di sabato 30 novembre ha voluto commentare le rivelazioni choc sulla violenza subita in passato dalle delegate del suo partito: «Quanto è emerso», ha detto Lupi, «dal tavolo sulla violenza di genere e sul femminicidio – su 13 donne 6 sono state vittime di violenza- è gravissimo e rafforza le nostre convinzioni e il nostro impegno. Noi Moderati ha fortemente voluto la presidenza della commissione bicamerale sul femminicidio presieduta da Martina Semenzato perché è una delle sfide fondamentali del nostro tempo. Abbiamo presentato un testo unico di legge contro la violenza di genere, abbiamo presentato emendamenti per aumentare il fondo per le donne vittime di violenza di genere e la nostra deputata Mara Carfagna ha lanciato la campagna #nessunascusa. Oggi alla nostra assemblea nazionale abbiamo voluto un tavolo tematico e scoprire che su 13 donne presenti, ben 6 abbiano subito violenza ci impegna con tutte le nostre forze e le nostra capacità a condurre con ancore maggiore determinazione una battaglia culturale e politica su questo tema». Dopo la pubblicazione dell’articolo un po’ spaventata dal clamore suscitato dal suo intervento in assemblea Martina Semenzato ha voluto precisare al telefono che le sei delegate hanno raccontato la violenza subita nella cerchia familiare o amicale, ma di non potere dire se sia stata violenza sessuale, non avendo voluto insistere sui particolari per rispettare la loro sofferenza e la loro privacy. Open per altro aveva chiesto spiegazioni alla Semenzato subito dopo il suo intervento in assemblea. Al telefono (è subito scappata per tornare in Veneto dove aveva un impegno) però la parlamentare non aveva fatto questa distinzione fra i casi raccontati, spiegando solo che erano storie vissute in prima persona che ancora adesso creavano grande sofferenza e di avere apprezzato il loro coraggio di testimonianza.

Foto copertina: (Open) / La deputata Martina Semenzato

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