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Abusi nella ginnastica, il pm al telefono contro le ex Farfalle: «Ci vorrebbe qualche bacchettata. Sentirò chi smentisce le accusatrici»

01 Dicembre 2024 - 08:35 Ugo Milano
abusi ex farfalle ginnastica telefonate pm federale
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Anna Basta e Nina Corradini hanno chiesto la riapertura delle indagini sull'Accademia di Desio e l'allenatrice Maccarani impugnando le telefonate del pm federale

«Il problema è che i media gli hanno dato uno spazio enorme. Cioè due stronze che dicono cose che hanno avuto una risonanza paurosa, invitate da tutte le parti. Io ho scatenato i miei agenti segreti dicendo: Trovatemi tutte le ex farfalle che non si sono messe in combutta con queste”, e me le sentirò». È il contenuto di una telefonata dell’avvocato pugliese Michele Rossetti, pm federale nel caso dei presunti abusi delle allenatrici del’Accademia di Desio contro su alcune ex Farfalle. Il pm della Procura federazione sportiva, da Codice, dovrebbe operare in modo «riservato e indipendente dal potere politico». Ma secondo quanto emerge alle 350 pagine di atti giudiziari dei pm di Monza che si sono occupati del caso, i rapporti tra procura e vertici della Federginnatica erano ben stretti. Come dimostrano alcuni passaggi riferiti dal Corriere della Sera. Nelle mani ora di Anna Basta e Nina Corradini, le «due stronze» nell’intercettazione di Rossetti, che hanno denunciato l’allenatrice Emanuela Maccarani e l’assistente Olga Tishina per maltrattamenti (non formulata dagli inquirenti) a abusi psicologici. Accuse che si sono chiuse con un’ammonizione per la direttrice tecnica dell’Accademia di Desio e un’assoluzione per la sua numero due.

«Bastonare» le accusatrici e chi le sostiene

È novembre 2022, il caso dei presunti abusi psicologici nell’Accademia di Desio è già esploso e l’allenatrice Ginevra Parrini esprime il proprio sostegno alle atlete Azzurre della ginnastica ritmica coinvolte. Dopo la fine dell’audizione di Basta e Corradini, Rossetti ne riferisce al presidente Fgi Gherardo Tecchi in un colloquio intercettato dai carabinieri, e lo invita ad agire contro Parrini: «Se questa (Parrini, ndr) è tesserata ancora, non so se sia opportuno in questo momento che sennò poi lo strumentalizzano, però qualche bacchettata si potrebbe pure dare, no». La strategia è quella di fare terra bruciata intorno alle atlete che parlano. «Questa Anna Basta era atleta di buon livello, a un certo punto ha cominciato ad apprezzare i piaceri della vita e si è resa conto, probabilmente, che poteva fare star system senza farsi il culo. Il problema sarà archiviare senza dare la sensazione… cioè ho pensato alla possibilità di dire ai media che abbiamo fatto un’azione protettiva», spiega a un conoscente Rossetti, prima che effettivamente venga decisa l’ammonizione «per troppo affetto». Più dure le parole del presidente Tecchi, che spiega al consigliere Armando Guidi che «se uno le volesse attaccare queste tre o quattro le possiamo fare nere, ma non si può perché la gente se tu vai addosso alle ragazze diventi un orco e loro le poverine. Bisogna aspettare, quando è ora dargli una bastonata nella testa».

Le testimonianze

Un altro elemento del rapporto tra procura e vertici della Federginnastica emerge da un’altra conversazione. Si deve decidere la lista dei testimoni da ascoltare in aula. Al telefono con Rossetti c’è il vicepresidente Valter Peroni: «Ti faccio la foto di questo elenco che mi ha fatto Emanuela. Dove ci sono due crocette sono quelle che ti aveva indicato lei verbalmente… no? E poi con due trattini altre due secondo lei negative, o non controllabili o che possono dir male». Rossetti replica: «Vabbè, vediamo se stanno anche nel mio elenco».

Foto di copertina: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI | La ginnasta Anna Basta arriva all’udienza contro le allenatrici della nazionale di ginnastica ritmica a Milano, 12 maggio 2023

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