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L’inedito di Pino Daniele emoziona, Cremonini ritrova se stesso. Ultimo non convince, invisibile Victoria. Le recensioni delle nuove uscite della settimana

01 Dicembre 2024 - 17:05 Gabriele Fazio

Nervi – E poi svegliarsi presto

Che botta, Nervi. Cosa hai combinato, Nervi. Che album, Nervi. Sicuramente tra i migliori in assoluto dell’anno. Un’intera generazione fulminata da undici scatti, undici flash accecanti, undici pezzi, tutti (ma proprio tutti tutti) meravigliosi, imperdibili. Nervi orbita a metà strada tra dark pop e un’attitudine che è inequivocabilmente blues, ma senza negare un sottile umorismo di fondo e, naturalmente, una poetica diretta e maliarda. Noi raramente ci siamo ritrovati a recensire un disco così ben pensato, una proposta che rientra fondamentalmente nelle tonalità del pop che dicesse qualcosa di diverso in un modo diverso. Non siamo abituati a novità che non abbiano a che fare con la scena urban o arzigogolate sperimentazioni futuriste, quasi al confine con il Tso. Nervi invece racconta, la poetica di Nervi si insinua negli anfratti della nostra vita, stuzzica il nostro disagio, la nostra euforia, terra e cielo, fallimento ed esaltazione, grigio e sole, amore e intolleranza, con brani che oscillano spregiudicatamente tra yin e yang. Come noi, d’altra parte, che vaghiamo incerti, assaliti e avviliti da emozioni, belle o brutte, che non sappiamo spiegare. La verità è che dinanzi a certe opere le parole stanno a zero, non sono in grado di aggiungere nulla. Questo disco va ascoltato. E poi riascoltato. E poi riascoltato. E poi riascoltato. E poi riascoltato….