Ucraina, la prima visita dei nuovi vertici Ue a Kiev. L’Alto rappresentante Kallas: «Faremo di tutto per la vittoria»
Nel giorno dell’insediamento della nuova Commissione europea, dopo un’accesa battaglia politica in seno ai gruppi, i nuovi vertici dell’Unione volano a Kiev per lanciare un messaggio chiaro. Il sostegno all’Ucraina rimane la priorità dei Paesi membri e delle istituzioni comunitarie. Un messaggio che non arriva solo per simboli ma viaggia anche anche nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, dell’alto rappresentante Ue Kaja Kallas e della Commissaria all’Allargamento Marta Kos, che oggi 1 dicembre incontrano Volodymyr Zelensky a Kiev. «Nel primo giorno in carica siamo qui per dare un messaggio: siamo dalla parte dell’Ucraina, militarmente, finanziariamente e politicamente come dal primo giorno», ha detto l’ex primo ministro del Portogallo. Gli ha fatto eco Kallas, ex premier dell’Estonia: «Penso che sia molto importante venire qui e iniziare il nostro mandato in Ucraina, è un tema che dobbiamo affrontare a più livelli durante il nostro mandato ed è il più grande problema di sicurezza che abbiamo attualmente. Ed è un buon messaggio il fatto che veniamo qui insieme per dimostrare uno spirito di unità, nella logica del Team Europe».
Il sostegno a Kiev
Kallas si è poi fermata a parlare con i giornalisti, ragionando sul sostegno a Kiev della nuova era Trump e sulle ipotesi di un accordo nel 2025 per mettere da parte le armi, con il presidente ucraino che sarebbe disponibile a non avanzare richieste sui territori occupati a patto di entrare nella Nato. «Sino ad oggi la discussione è stata intorno a quali Paesi sarebbero disposti a mandare dei soldati in Ucraina e quali no: io credo non si debba escludere nulla e mantenere una certa ambiguità strategica sul punto», ha risposto la politica estone, «l’Unione Europea vuole che l’Ucraina vinca questa guerra. Faremo tutto il necessario per riuscirci». E ha aggiunto: «Quando sento i resoconti degli Stati membri che hanno avuto colloqui con l’amministrazione Trum beh, non dicono più che è così facile porre fine a questa guerra. Forse dovremmo domandarci se la tregua non serva ai russi per non rinunciare ai loro obiettivi. Perché per l’Ucraina è dura, al momento, ma stiamo sopravvalutando Mosca: la loro economia è entrata in una fase difficile, tra sanzioni, deficit, inflazione, mancanza di personale».
December 1, 2024