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Ucraina, la prima visita dei nuovi vertici Ue a Kiev. L’Alto rappresentante Kallas: «Faremo di tutto per la vittoria»

01 Dicembre 2024 - 09:01 Massimo Ferraro
ue ucraina primo incontro vertici kallas costa kiev
ue ucraina primo incontro vertici kallas costa kiev
Nel giorno dell'insediamento della nuova Commissione Europea, l'incontro con Zelensky di Kaja Kallas, il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e la Commissaria all'Allargamento Marta Kos

Nel giorno dell’insediamento della nuova Commissione europea, dopo un’accesa battaglia politica in seno ai gruppi, i nuovi vertici dell’Unione volano a Kiev per lanciare un messaggio chiaro. Il sostegno all’Ucraina rimane la priorità dei Paesi membri e delle istituzioni comunitarie. Un messaggio che non arriva solo per simboli ma viaggia anche anche nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, dell’alto rappresentante Ue Kaja Kallas e della Commissaria all’Allargamento Marta Kos, che oggi 1 dicembre incontrano Volodymyr Zelensky a Kiev. «Nel primo giorno in carica siamo qui per dare un messaggio: siamo dalla parte dell’Ucraina, militarmente, finanziariamente e politicamente come dal primo giorno», ha detto l’ex primo ministro del Portogallo. Gli ha fatto eco Kallas, ex premier dell’Estonia: «Penso che sia molto importante venire qui e iniziare il nostro mandato in Ucraina, è un tema che dobbiamo affrontare a più livelli durante il nostro mandato ed è il più grande problema di sicurezza che abbiamo attualmente. Ed è un buon messaggio il fatto che veniamo qui insieme per dimostrare uno spirito di unità, nella logica del Team Europe».

Il sostegno a Kiev

Kallas si è poi fermata a parlare con i giornalisti, ragionando sul sostegno a Kiev della nuova era Trump e sulle ipotesi di un accordo nel 2025 per mettere da parte le armi, con il presidente ucraino che sarebbe disponibile a non avanzare richieste sui territori occupati a patto di entrare nella Nato. «Sino ad oggi la discussione è stata intorno a quali Paesi sarebbero disposti a mandare dei soldati in Ucraina e quali no: io credo non si debba escludere nulla e mantenere una certa ambiguità strategica sul punto», ha risposto la politica estone, «l’Unione Europea vuole che l’Ucraina vinca questa guerra. Faremo tutto il necessario per riuscirci». E ha aggiunto: «Quando sento i resoconti degli Stati membri che hanno avuto colloqui con l’amministrazione Trum beh, non dicono più che è così facile porre fine a questa guerra. Forse dovremmo domandarci se la tregua non serva ai russi per non rinunciare ai loro obiettivi. Perché per l’Ucraina è dura, al momento, ma stiamo sopravvalutando Mosca: la loro economia è entrata in una fase difficile, tra sanzioni, deficit, inflazione, mancanza di personale».

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