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Lyrica e Rivotril, le nuove droghe che intossicano Firenze: «Ho iniziato con poco, ora prendo 40 pasticche al giorno per spacciare»

02 Dicembre 2024 - 10:12 Ugo Milano
droga firenze spaccio
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Sono due farmaci regolarmente venduti in farmacia. Ma per molte persone che vivono in strada è diventato impossibile vivere senza di essi

Sono due farmaci regolarmente venduti in Italia le sostanze le stupefacenti che rapidamente stanno prendendo piede e Firenze: Lyrica e Rivotril. Rispettivamente una pillola da 25 milligrammi in vendita nelle farmacie per curare i dolori neuropatici, gli attacchi epilettici e i disturbi d’ansia; e una benzodiazepina prescritta solitamente contro l’insufficienza renale o polmonare. A raccontare dei loro effetti e della loro popolarità all’edizione fiorentina di Repubblica è Mohamed, nome di fantasia di un diciottenne arrivato quando era ancora minorenne in Italia dalla Tunisia. Lì ha lasciato i genitori e una sorella più piccola.

«Sono scappato dal centro d’accoglienza»

Il giovane assicura che il suo è un caso come quello di molte altre persone arrivate nel nostro Paese in cerca di una prospettiva che non hanno trovato. «Quando sono arrivato a Firenze, un anno e mezzo fa, sono scappato dal centro d’accoglienza, non sapevo dove andare. Mi sono sistemato su una panchina a Rifredi. Avevo paura, la sera non riuscivo a dormire. Un ragazzo mi ha offerto una pasticca, mi ha detto: “Prendila, vedrai che con questa dormi”».

«Mi fa passare l’ansia»

«Non conoscevo gli psicofarmaci, non sapevo cosa fosse Lyrica. Ma mi faceva passare l’ansia, mi sentivo bene. Gli spacciatori la vendono a 2 euro e 50. Ho iniziato a comprarla tutti i giorni, ne ho consumata sempre di più. Adesso prendo 40 pillole al giorno. Quando non la trovo tremo, ho gli attacchi di panico. È brutto». Secondo i dati raccolti dalle unità di riduzione del danno citate da Repubblica, negli ultimi 10 mesi la Lyrica è diventata una delle droghe più popolari a Firenze, seconda solo alla cocaina.

«Quando dormi per strada vivi con l’ansia»

«La sera mi sistemavo su una panchina vicino piazza Dalmazia, non riuscivo a dormire, ero agitato, ansioso. Un ragazzo tunisino, una sera, mi ha offerto una pasticca. Mi sono sentito meglio. Gli ho chiesto cosa fosse e lui mi ha spiegato dove potevo trovarla», racconta Mohamad. E spiega: «Quando vivi in strada devi essere sempre pronto. Perché è pericoloso. Ti possono aggredire anche mentre dormi, per rubarti i vestiti, le scarpe. Vivi con l’ansia addosso e questa pasticca te la fa passare. Ti senti lucido, calmo, tranquillo. E poi non mette sonno. Per dormire adesso prendo il Rivotril. Non riesco a smettere, è difficile smettere facendo questa vita».

«Qui a Firenze ce l’hanno tutti»

Mohamad racconta che procurarsi le pasticche è semplicissimo: «Qui a Firenze è facile: alla Leopolda e alle Cascine ce l’hanno tutti. Alcuni riescono a trovare le foto delle ricette, poi vanno in farmacia e le rivendono. Basta chiedere in giro. A me ormai mi conoscono». Una facilità che ha favorito un abuso sempre più sostenuto dei due farmaci. «Ogni pillola costa due euro e cinquanta, non sono care se ne prendi una sola. Ma io ne uso tante. Un giorno a Rifredi non trovavo più lo spacciatore, avevo gli attacchi di panico. Per cercare altra Lyrica mi sono spostato alle Cascine. È stata la fine. Ho cominciato a usarne 10 alla volta, fino a mangiarmi un blister da 20 pasticche di Lyrica in poche ore e poi altre 20 di Rivotril per dormire».ù

«Spendo 100 euro al giorno per le droghe»

Il risultato è un salasso per Mohammed. «Spendo più di 100 euro al giorno», racconta. «All’inizio chiedevo qualche soldo in strada e avevo risolto il problema. Quando mi sono trasferito alle Cascine, ho iniziato a spacciare cocaina o crack per pagarmela». E le pasticche aiutano a mandare avanti le giornate. «Riesco a “lavorare” solo se prendo la Lyrica: i clienti chiamano a ogni ora, dormi poco, devi stare attento alla polizia. Solo Lyrica mi leva l’ansia». E smettere è diventato quasi impossibile. «In questo momento non ci riesco. Senza pasticche mi sento male, la sera dormo solo se prendo il Rivotril. Non sono l’unico, tanti ragazzi qui sono messi come me».

L’arresto e il processo

Uno dei momenti peggiori, racconta il giovane, è stato quello dell’arresto. «Non ce la facevo a stare senza pasticche, tremavo. Mentre vendevo una dose di crack a un ragazzo, mi ha fermato la polizia. Devo fare ancora il processo. Ora ho paura che mi facciano problemi per i documenti». Ora Mohammed attende il giudizio. E finché non arriva, non ha la forza di smettere.

Foto di copertina: ID 75675618 © Syda Productions | Dreamstime.com

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