Bove, il precedente del 1981 quando il capitano Antognoni crollò a terra al Franchi: «Ai miei tempi non c’era nemmeno il defibrillatore»
Tra i tifosi viola più attempati che ieri – domenica 1° dicembre – assistevano a Fiorentina-Inter, ce n’è qualcuno a cui il malore di Edoardo Bove avrà sicuramente richiamato alla mente quanto accaduto in quello stesso stadio parecchi anni prima. Correva l’anno 1981, quando Giancarlo Antognoni, numero dieci della Fiorentina, rimase a terra privo di sensi dopo un colpo alla testa subito dal portiere della squadra avversaria. Come accaduto ieri sera, il pubblico del Franchi si ammutolì, temendo il peggio.
Il ricordo di Antognoni
In quel caso, fu l’intervento del massaggiatore dei viola, Raveggi, a far ripartire il battito cardiaco di Antognoni e salvargli la vita. A ricordare quell’episodio è proprio l’ex numero dieci della Fiorentina: «Io subii un trauma e dunque la dinamica è diversa da ciò che è successo a Edoardo. Ieri mi sono preoccupato come tutti, l’importante è che il ragazzo abbia reagito. Grazie alle metodologie di oggi ci sono più risorse rispetto ai miei tempi quando non c’era neppure il defibrillatore», ha detto Antognoni intervistato da Radio Bruno.
«Edoardo è un ragazzo forte e maturo»
Antognoni oggi ricopre il ruolo di capodelegazione dell’Under 21 della nazionale italiana di calcio, di cui proprio Bove è capitano. «Edoardo è un ragazzo e un giocatore forte, determinato, bravo, capitano dell’Under 21, sono fiducioso per il futuro», ha assicurato l’ex bomber viola. «Bove è un ragazzo più maturo della sua età, sia come calciatore ma soprattutto come persona, gioca e studia all’università. Sono convinto che saprà reagire nel modo migliore e pensare positivo, il carattere non gli manca. Al momento non sappiamo ancora molto di quanto accaduto ma già il fatto che sia cosciente e parli è positivo», ha aggiunto Antognoni.