È morta a 104 anni la partigiana Iole Mancini, l’ultima sopravvissuta della prigione di via Tasso
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È riuscita a raggiungere i 104 anni Iole Mancini, nonostante la morte per mano nazifascista l’abbia sfiorata diverse volte durante la sua attività da staffetta partigiana. Oggi, 2 dicembre, se n’è andata. E insieme a lei, si è spento un pezzo di memoria della Resistenza. «Ciao Iole, ci mancherai da morire», è il saluto che l’Anpi dedica a Mancini, l’ultima sopravvissuta della prigione di via Tasso. Nelle grinfie dei suoi carcerieri, protesse fino allo stremo suo marito, Ernesto Borghesi, anche lui partigiano nei Gruppi di azione patriottica, i Gap. Combatterono insieme i nazifascisti nella Roma occupata. Nel libro Un amore partigiano scritto con Concetto Vecchio, Mancini ha raccontato la sua reclusione in via Tasso: «Priebke mi torturò, ma non tradii mai il mio amore partigiano». La staffetta venne interrogata più volte dal boia delle Fosse Ardeatine, Erich Priebke, ma non cedette mai alle pressioni e alle torture, riuscendo a proteggere suo marito Borghesi e gli altri compagni partigiani sfuggiti alla cattura degli occupanti.