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Aborto, inviata al Parlamento la relazione sulla 194 (in ritardo di quasi un anno). È stata trasmessa dall’Iss al ministero della Salute prima dell’estate

03 Dicembre 2024 - 18:09 Alessandra Mancini
Per la legge deve essere presentata entro il mese di febbraio: l'ultima risale al 2023 ma contiene i dati del 2021

La relazione sull’attuazione della 194, la legge che disciplina il diritto di accesso all’aborto, è stata trasmessa dall’Istituto Superiore di Sanità al ministero della Salute «prima dell’estate», confermano a Open fonti dell’Iss. Il dicastero guidato dal ministro Orazio Schillaci ha a sua volta inviato il report al parlamento, come riporta il Fatto, che è ora «in corso di pubblicazione», ci assicurano da Montecitorio. Era da 46 anni, ovvero da quando è entrata in vigore la normativa, che non si registrava un ritardo simile nella pubblicazione. Per legge deve essere infatti presentata al parlamento entro il mese di febbraio: l’ultima risale a ottobre 2023 e contiene i dati del 2021. Il 1° ottobre e l’8 novembre scorsi la pentastellata Gilda Sportiello aveva presentato – insieme a Federica Di Martino del progetto “Ivg, ho abortito e sto benissimo” – un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti sul ritardo. In quell’occasione il sottosegretario alla Salute, rispondendo alle domande di Sportiello e Di Martino, aveva reso note delle «oggettive difficoltà tecniche» a rispettare la scadenza. Poiché, a detta del ministero, «la raccolta, il controllo e l’elaborazione dei dati analitici sull’interruzione volontaria di gravidanza di tutte le regioni e le province autonome determina un procedimento comprensibilmente lungo e delicato». Sono anni che diverse associazioni denunciano le problematiche di tale relazione. Oltre al ritardo cronico con cui viene diffusa, le modalità di raccolta dei dati non sono sufficienti a capire quale sia il reale stato dell’accesso all’aborto. Il report, infatti, pubblica dati aggregarti per media regionali e non per struttura. «Abbastanza inutili – spiegano le giornaliste Chiara Lalli e Sonia Montegiove nell’indagine “Mai dati 2” – per capire se la legge è ben applicata o come il servizio di interruzione volontaria di gravidanza sia garantito». 

Foto copertina: ANSA / FUSCO / ARCHIVIO: Uno striscione con la scritta 194 (in riferimento alla Legge 194) durante una manifestazione a Napoli, in una immagine di archivio

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