Crisi dell’auto, il ruolo dell’elettrico e le colpe dell’euro. La previsione dell’economista Acemoglu: «Ci saranno altre scosse»
È chiaro ormai da diversi anni che il futuro della mobilità sarà elettrico, ma i produttori europei hanno iniziato a investire in ritardo. Daron Acemoglu, premio Nobel per l’Economia nel 2024, spiega così la crisi che sta colpendo l’automotive europeo. «Penso che i grandi produttori siano rimasti spiazzati e in qualche modo delusi dal fatto che la loro competenza nei motori a combustione interna non sia tradotta in un vantaggio competitivo nei veicoli elettrici», sostiene l’economista turco naturalizzato statunitense in un’intervista a La Stampa.
Gli investimenti arrivati in ritardo
Negli ultimi mesi, tutte le principali case automobilistiche del Vecchio Continente hanno dovuto fare i conti con un rallentamento delle vendite, che si è tradotto in molti casi in chiusure delle fabbriche e tagli del personale. «È chiaro che il mercato dei veicoli elettrici sarà molto grande. I produttori europei hanno iniziato a investire, ma lo hanno fatto in ritardo», spiega ancora Acemoglu. Certo, poi ci sono differenze tra un mercato e l’altro. Le aziende tedesche, per esempio, «sono reduci da due decenni d’oro». Mentre in Italia, osserva l’economista premio Nobel, ci sono state diverse difficoltà: «Bisogna concentrarsi sulle relazioni lavorative, sulla mancanza di investimenti adeguati nella tecnologia e sul fatto che, dopo l’ingresso nell’euro, i prezzi sono inevitabilmente cresciuti».
Le soluzioni per uscire dalla crisi
Secondo Acemoglu, la crisi che ha travolto l’automotive europeo non è destinata a risolversi nel breve termine. Anzi, «prevedo che ci saranno ancora incertezza e turbolenze», dice ancora a La Stampa. La spinta verso l’elettrico, aggiunge l’economista turco, «potrebbe dare nuova linfa ad alcune aziende, mentre la situazione sarà molto più difficile per i produttori di auto di lusso, perché non è chiaro come affronteranno l’era dell’elettrico». Insomma, l’impatto non sarà lo stesso per tutte le case automobilistiche. Ma una cosa è certa: «Ci saranno altre scosse nel settore», assicura il premio Nobel.
In copertina: Daron Acemoglu, docente del MIT e premio Nobel per l’Economia nel 2024 (EPA/Vassilis Rebapis)