Il paragone con Superman, la sessualità spinta e l’invidia della critica. Fabio Volo ruggisce a Belve: «Per vincere lo Strega dovrei vivere al Pigneto» – Il video
Ironico ma non troppo, nell’intervista di Francesca Fagnani nella terza puntata di Belve, Fabio Volo snobba la sufficienza con cui viene trattato dalla critica e si definisce «strafottente» e «corteggiatore». Il rapporto con i recensori dell’universo editoriale non è mai stato idilliaco, tanto che Volo in passato ha parlato di un acquario in cui viene visto come un pesce estraneo. Nel programma di Rai 2 Volo ribadisce il concetto. «Magari mi ignorasse la critica», è il suo pensiero sul perché riceva così tanti giudizi negativi, «non penso sia legato a quello che scrivo, ma a quanto ho venduto: 9 milioni di copie in 24 lingue nel mondo. Ci sono libri di miei colleghi molto più brutti dei miei, ma nessuno li critica. Il Premio Strega? Figuriamoci, per vincerlo dovrei prima prendere casa al Pigneto». Sulle fasi di stesura delle sue opere, tra paragoni con Ulisse e Superman, Filippo Tommaso Marinetti e Dante: «Quando sono nella fase creativa posso scrivere ovunque, poi c’è un momento dove la creatività è più intima e lì non mi lavo».«»
Fabio Volo e la sessualità
immancabili le domande sugli aspetti più intimi e nascosti della vita dell’autore. Ai quali Volo non si sottrae. «Mi piace sedurre ma questo non vuol dire che porto a casa il risultato. Anche con te adesso mi piacerebbe sedurti», dice rivolto a Francesca Fagnani, «poi non succede niente, non è che domani ti scrivo. Aspetto che mi scrivi tu». E aggiunge, parlando delle proprie trasgressioni: «In passato ho sperimentato, magari una sessualità un po’ più spinta, tipo un po’ di gente insieme nella stessa stanza. Ho una sessualità molto libera, per cui per me la pornografia non è interessante. Non ho perversioni, non metto i tacchi a spillo ma mi piace il gioco, quello sì». A proposito di intimità, racconta anche della sua esperienza con la spiritualità. «Per un mese ho vissuto nella foresta amazzonica», ricorda, «lì attraverso meditazioni profonde con uno sciamano sono stato portato a un punto della mia vita dove ho avuto una visione e ho incontrato me stesso a 25 anni : ci siamo parlati e abbracciati». E prima di salutare, risponde con fermezza a Fagnani che cli chiede conto delle sue vecchie critiche ad Ariana Grande: «Quella cantante parla a bambini che non capiscono la sessualità. Non la ritengo una cosa giusta»
Foto di copertina: Stefania Casellato