Kate Winslet e il body shaming ai tempi di Titanic: «Fu orribile, ma l’ho fatta pagare a tutti i giornalisti dell’epoca»
Una carriera segnata dal destino, il debutto con Peter Jackson (Creature del cielo) nel 1994, la prima candidatura agli Oscar per Ragione e sentimento di Ang Lee (1995) e due anni dopo la consacrazione definitiva a star del cinema a livello mondiale grazie, manco a dirlo, al colossal di James Cameron Titanic. Parliamo di Kate Winslet che ieri è stata ospite del noto show televisivo 60 Minutes. L’attrice inglese, nata a Reading nel 1975, che di nominations all’Oscar ne ha collezionate sette fino ad oggi, tornando a casa con la statuetta solo una volta per The Reader – A voce alta, si sofferma nel raccontare gli episodi di body shaming ricevuti durante la presentazione di Titanic. Ai tempi la parola non era di uso comune, internet non era quello che è adesso, i social nemmeno esistevano, ma esistevano giornalisti particolarmente audaci nei loro commenti scomposti. Oggetto di questi commenti il suo peso, troppo per alcuni di loro evidentemente, cosa che non le risparmiavano di farle notare. «È stato assolutamente scioccante – ricorda – Che tipo di persona dev’essere chi fa una cosa del genere a una giovane attrice che sta solo cercando di farsi strada?». Ma non è stato nel raccontare quei momenti di profondo imbarazzo che Kate Winslet si è lasciata andare ad attimi si sincera commozione, quanto il ricordo della rivincita che negli anni è riuscita a strappare con quelle stesse persone. «Ci sono andata faccia a faccia. Gliel’ho fatta pagare. Ho detto: “Spero che questa cosa ti perseguiti”. È stato un grande momento, non solo per me ma per tutte quelle persone che sono state soggette a quel livello di molestia. È stato orribile, davvero brutto».