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Il fotografo Marco Glaviano e la scoperta di Carol Alt: «Serviva ai tavoli a 17 anni, pensammo “Chi è questa meraviglia?”»

03 Dicembre 2024 - 08:13 Alba Romano
marco glaviano carol alt
marco glaviano carol alt
Vita e carriera del ritrattista: dalla prima Leica a Claudia Schiffer: professionale, ma mai un caffè con lei

Marco Glaviano, 82 anni, fotografo da più di mezzo secolo, racconta la sua vita e la sua carriera in un’intervista al Corriere della Sera. Nel colloquio con Giuseppe Di Piazza si comincia da Anna Wintour, direttrice di Vogue America: «Lei era una ragazza inglese che lavorava come redattrice a Playgirl, la versione femminile di Playboy. La portai alla sua prima sfilata: l’esordio di Gianni Versace, nello showroom della Cadillac sulla Fifth Avenue. Quel giorno Anna scoprì la moda». Ma ora non lo saluta più: «Forse perché sono un testimone degli anni di Playgirl. Si tende sempre a voler far dimenticare gli inizi».

La prima Leica

Poi arriva la prima macchina fotografica, una Leica. Della quale lo conquista «poter ritrarre il bello in tutte le sue espressioni. La bellezza è un’esigenza dell’umanità, da sempre». Negli anni ha fotografato star come Cindy Crawford: «Aveva 17 anni, veniva da Chicago. Si presentò a un mio casting newyorchese mandata da John Casablancas, il fondatore dell’agenzia Elite. Era avvilita perché, mora e con gli occhi scuri, veniva respinta in continuazione: volevano le bionde con occhi azzurri. La presi subito. E cominciò una storia lunga. Posso dire con una battuta che sono un mantenuto: continuo a guadagnare con le foto fatte a lei in quegli anni». O Claudia Schiffer:«Professionale, molto brava, fredda. Non ricordo di essere mai andato a prendere un caffè con lei».

Lo studio a New York

Ha avuto uno studio a New York, Pier59: «Seimila metri quadrati su più livelli. Tra i soci c’erano Santo Versace e Leonardo Mondadori. Feci costruire un ascensore-piattaforma per portare su la mia Rolls Royce. Sa il problema dei parcheggi…». Ha fotografato anche Carol Alt: «Andavo nei weekend agli Hamptons. Ero in macchina col mio amico John Casablancas, e sulla strada di Long Island ci venne fame. Accostammo ed entrammo in un diner. La cameriera venne a prendere l’ordinazione. Alzammo gli occhi e poi ci guardammo: chi era quella meraviglia? E perché serviva ai tavoli? John le chiese subito di andare a trovarlo in agenzia a New York. Carol aveva 17 o 18 anni. Quel pomeriggio cominciò la sua carriera».

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