Perde clienti per le sue consulenze, Renzi incassa quasi 1 milione in meno e scende nella classifica dei paperoni del Senato. Battuto pure da Bongiorno
Con qualche settimana di ritardo rispetto agli altri principali leader politici anche Matteo Renzi ha pubblicato in Senato la sua dichiarazione dei redditi, quella 2024. Il leader di Italia Viva resta fra i paperoni del parlamento italiano, anche se probabilmente perderà il secondo posto in classifica ottenuto lo scorso anno alle spalle di Antonio Angelucci. Nella nuova dichiarazione, infatti, Renzi dichiara un reddito complessivo di 2.339.469, inferiore di 878.266 euro rispetto a quello dell’anno precedente. Deve essere venuta meno qualche consulenza del passato. Sentendosi un pizzico più povero ha pensato di finanziare meno il suo partito. Lo si capisce dalle detrazioni previste dalla normativa fiscale legate alle erogazioni liberali: l’anno scorso Renzi aveva detratto 3.307 euro, quest’anno poco più della metà: 1.823 euro.
A Palazzo Madama già superato da Giulia Bongiorno, si aspettano i redditi di Renzo Piano
Non sono ancora state pubblicate le dichiarazioni dei redditi di tutti i parlamentari, e quella di Renzi ha il rischio di essere sorpassata come l’altro anno da quella di Angelucci e da quella del senatore a vita Renzo Piano, che gli era immediatamente alle spalle. A Palazzo Madama ha comunque già perso il primato che aveva l’anno precedente perché lo ha sorpassato la senatrice leghista Giulia Bongiorno, che ha dichiarato 2.541.491 risultando al momento la più ricca del Senato grazie alla sua attività da avvocato penalista. Alla Camera in questo momento il più ricco risulta essere l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti che però con i suoi 2.229.938 euro di reddito complessivo si piazza di poco alle spalle di Renzi.
Renzi si è dimenticato di comunicare la cessione ai figli di quote della sua holding
Il leader di Italia Viva ha accompagnato la sua dichiarazione dei redditi firmando il 29 novembre scorso una dichiarazione per attestare che «nessuna variazione della situazione patrimoniale è intervenuta in rapporto all’ultima dichiarazione presentata». Ed ha aggiunto: «Sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero». Affermazione pomposa ma un po’ avventata: in realtà sono avvenute variazioni nelle sue partecipazioni societarie, che avrebbero dovuto essere riportate nel documento pubblicato. Renzi infatti ha due società. La prima, direttamente controllata, si chiama “Ma.re Holding srl” (0 euro di fatturato e 1.997 euro di perdita nel 2023), che a sua volta controlla il 100% della “Ma.re. Advisor srl (125 mila euro di fatturato e 74.503 euro di utile nel 2023). L’anno scorso Renzi, che controllava il 100% della Ma.re. Holding ha comunicato di averne ceduto per mille euro il 10% al figlio primogenito Francesco, che fa il calciatore. Il 15 luglio scorso Renzi ha ceduto alla stessa cifra un altro 10% a testa agli altri due figli, Ester ed Emanuele, scendendo quindi lui al 70% del capitale. La variazione avrebbe dovuto essere comunicata in Parlamento, ma il peccato di omissione compiuto si può considerare veniale essendo restato tutto in famiglia.