Il San Raffaele ci riprova: una storia con Shade per promuovere il check-up da 2.500 euro
Dopo il trapper Sfera Ebbasta, anche il cantante Shade si è sottoposto al check-up Whole Body Scan, un esame che consente di scansionare il corpo ad alta risoluzione in 35 minuti. Shade, pseudonimo di Vito Ventura, ha promosso l’esame con una lunga descrizione alla cui fine ha aggiunto l’hashtag «adv» che indica che è un contenuto pubblicitario. Il check-up per quanto può essere utile – consente di identificare lesioni e patologie di dimensioni estremamente ridotte in una fase molto precoce – ha un costo proibitivo per un paziente medio e si aggira sui 2.500 euro. «Io per fortuna sto bene ma secondo me è una cosa da fare una volta ogni tanto», scrive il rapper. Sui social si sono scatenate di nuovo le polemiche. «Il San Raffaele continua a utilizzare cantanti famosi come testimonial di questo esame full body scan. Stavolta c’è scritto #adv e soprattutto non si parla di radiazioni», denuncia una pagina su Instagram. In occasione della foto pubblicata da Sfera Ebbasta, l’ospedale milanese aveva tenuto a precisare che il contenuto non fosse una pubblicità e che quindi il cantante si fosse pagato da solo l’esame. La pagina però non ci sta e critica la pratica che invece di promuovere la prevenzione non farebbe altro che mostrare le diseguaglianze esistenti in Italia: «La salute è un diritto. Mascherare il proprio privilegio da consigli per gli acquisti è inopportuno. Ringraziamo solo Shade e San Raffaele per rendere plasticamente l’immagine delle disuguaglianze in Italia: mentre un ricco placa la propria ipocondria nella sanità privata, un povero rinuncia a curarsi nella sanità pubblica».