La Bioera (che fu di Daniela Santanchè) è fallita. La ministra: «Non capisco perché mi tirino in mezzo. Io estranea, ma capisco che faccia titolo»
Dopo la Ki Group srl, quasi un anno fa, è arrivata anche la liquidazione giudiziale, ovvero il fallimento, anche per Bioera, spa del gruppo del biofood di cui la ministra del Turismo Daniela Santanchè è stata presidente fino al 2021 e che ha avuto tra gli amministratori anche l’ex compagno della senatrice di FdI, Canio Giovanni Mazzaro. «Non capisco perché tirino in mezzo me che sono assolutamente estranea ma capisco che faccia titolo e forse faccia vendere qualche copia in più», ha dichiarato Santanchè. «C’è stata una trasmissione televisiva che ha speculato su un morto – ha aggiunto -, su una foto che è dovuta intervenire la procura di Milano a dire che assolutamente non c’era, io sono assolutamente tranquilla. Quello che mi dispiace è questo accanimento che anche nelle cose dove non c’entro mi tirano in ballo». Intanto Bioera sta valutando se proporre reclamo davanti alla dinanzi alla Corte d’appello «avverso la sentenza» del Tribunale di Milano, «anche a vantaggio dei piccoli risparmiatori», si legge in una nota della società.
Un negativo da 8 milioni di euro
La Sezione crisi d’impresa del Tribunale di Milano, presieduta da Laura De Simone, ha dichiarato, mercoledì, su richiesta dei pm Marina Gravina e Luigi Luzi, anche titolari delle varie indagini in corso sulla ministra, «l’apertura della liquidazione giudiziale della società Bioera spa». Un fallimento deciso dopo l’udienza del 14 novembre, che era stata fissata per discutere la «domanda di omologa dell’accordo di ristrutturazione dei debiti proposto dalla società», e come conseguenza, spiega il Tribunale milanese, «dell’emergere di plurime criticità, collegate alla indisponibilità di risorse utili a pagare i creditori non aderenti all’accordo stesso, alla mancata esecuzione di un prospettato aumento di capitale, all’impossibilità in concreto di escutere una garanzia personale formalmente in essere». L’istanza della società non ha trovato «accoglimento difettando alla base di un effettivo piano industriale, finanziario e di cassa». Il giudice delegato della procedura, Francesco Pipicelli, ha nominato oggi come curatore della spa l’avvocato Corrado Camisasca, «già Commissario Giudiziale della procedura». E proprio nella relazione di Camisasca è emerso un patrimonio negativo di otto milioni di euro. In questi casi lo step successivo, dopo il fallimento, può esser anche l’apertura di un fascicolo per bancarotta che rischia di coinvolgere amministratori della società ed ex.
Le prossime “scadenze” della ministra
L’11 dicembre è fissata un’udienza per discutere del futuro di Ki Group holding, altra realtà un tempo guidata da Santanchè e Mazzaro. Anche su questa pende un’istanza della Procura per la liquidazione giudiziale. Ki Group srl, invece, era fallita lo scorso gennaio. A gennaio in udienza preliminare si dovrà decidere sul rinvio a giudizio o meno della senatrice e di altri imputati per falso in bilancio nel caso Visibilia. Non solo. Ansa ricorda come in Cassazione sarà sciolto a breve anche il nodo sulla competenza di Milano o Roma per il procedimento sulla presunta truffa ai danni dell’Inps sulla cassa integrazione dei dipendenti nel periodo Covid.