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Chiara Petrolini andrà in carcere, il Riesame: «Lucida e pericolosa». La perizia della difesa sui disturbi della personalità: «Forse non è imputabile»

04 Dicembre 2024 - 13:39 Ugo Milano
Chiara Petrolini carcere
Chiara Petrolini carcere
Poiché i reati sono stati commessi tra le mura domestiche senza che i genitori della 21enne se ne accorgessero, i giudici ritengono insufficienti i domiciliari per scongiurare nuovi reati

Il tribunale del riesame di Bologna ha disposto la custodia cautelare in carcere, e non ai domiciliari, per Chiara Petrolini. La 21enne indagata dalla procura di Parma e accusata dell’omicidio e della soppressione dei cadaveri di due neonati da lei partoriti a un anno di distanza. Poiché le morti dei neonati sono avvenute tra le mura domestiche e i loro corpicini sono stati trovati nel giardino della casa familiare a Vignale di Traversetolo, il tribunale ha stabilito che gli arresti domiciliari non possono scongiurare che i reati vengano commessi nuovamente.

«L’estrema lucidità» di Chiara Petrolini

«Estrema lucidità. Inusitata freddezza esecutiva. Sconcertante assenza di scrupoli o remore. Apparente mancanza di qualunque ripensamento, oltre che sfrontatezza. Inaffidabilità totale nelle relazioni personali anche più intime. Eccezionali capacità sia di nascondimento dei propri misfatti sia di mistificazione e dissimulazione. Mancanza di partecipazione e di compassione», hanno scritto i giudici di Bologna nel motivare la decisione. A chiedere la custodia cautelare è stata la Procura di Parma che indaga sulla morte dei due bambini venuti alla luce a maggio 2023 e ad agosto 2024. La madre rimarrà però ai domiciliari finché ad esprimersi non sarà anche la Cassazione rispetto al ricorso presentato dalla difesa della giovane.

«I genitori ignari, non ci si può fidare del loro controllo»

Le ragioni del tribunale del riesame sono state sottolineate dal procuratore di Parma Alfonso D’Avino. I giudici bolognesi ritengono che nella casa si sia consumato il reato di soppressione di cadavere, con cui Petrolini avrebbe voluto non solo nasconderlo, ma lasciare che si decomponesse. Nello specifico, secondo le ricostruzioni, il seppellimento del secondo bambino sarebbe avvenuto mentre i genitori erano in casa ignari di tutto, compresa la gravidanza. Per questo il tribunale del riesame ritiene che il controllo dei genitori non sia sufficiente a scongiurare che i reati vengano nuovamente commessi.

La relazione psichiatrica preliminare

La difesa ha fornito al tribunale del Riesame una relazione preliminare di una consulenza tecnica psichiatrica di parte. Secondo il consulente gli accertamenti svolti con la ragazza, accusata di aver ucciso i due figli neonati e sepolto i cadaveri nel giardino di casa, «lasciano intravedere una condizione psicopatologica afferente ai disturbi della personalità che, per gravità, è fortemente suggestiva di un riverbero sull’imputabilità». I giudici notano come la relazione sia solo preliminare e ci sarà bisogno di esami più approfonditi, e cita poi le stesse parole della difesa nella memoria depositata in udienza per sollevare dei dubbi sull’esito della relazione: «Una ragazza normale, apparentemente serena, gioiosa e benvoluta… apprezzata baby sitter ed educatrice in parrocchia e nei centri estivi».

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