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Volkswagen, l’azienda tira dritto sui licenziamenti, i sindacati minacciano: «Accordo entro Natale o sarà escalation»

04 Dicembre 2024 - 16:39 Gianluca Brambilla
volkswagen scontro azienda sindacati
volkswagen scontro azienda sindacati
A tre giorni dall'inizio della mobilitazione, il faccia a faccia tra lavoratori e management a Wolfsburg. Presente anche il ministro tedesco del Lavoro

O si arriva a un accordo entro Natale o «si va all’escalation». Entra nel vivo, in Germania, lo scontro tra i vertici di Volkswagen e i sindacati. Arrivati al terzo giorno consecutivo di sciopero, scrive Reuters, nello stabilimento di Wolfsburg si è tenuta un’assemblea aziendale per affrontare la profonda crisi che ha colpito il colosso tedesco e, più in generale, tutto l’automotive europeo. Alla riunione, che si è svolta nel quartier generale di Volkswagen, hanno partecipato tutti i principali attori coinvolti nella trattativa: Oliver Blume (amministratore delegato del gruppo), Daniela Cavallo (presidente del consiglio di fabbrica), IG Metall (il sindacato dei metalmeccanici) e circa 20mila dipendenti. Presente anche Hubertus Heil, ministro del Lavoro del governo di Olaf Scholz.

L’azienda tira dritto: «I costi del lavoro sono troppo alti»

Chi sperava che l’assemblea aziendale di oggi, mercoledì 4 dicembre, potesse rappresentare un primo passo verso un accordo, è stato costretto a ricredersi. Il confronto tra azienda e lavoratori si è tenuto in un clima di forte tensione, in cui le due parti si sono arroccate sulle proprie posizioni. «Il management di Volkswagen non vive nel mondo dei sogni. La situazione attuale è seria. Per questo abbiamo bisogno di misure che assicurino il futuro dell’azienda», ha scandito l’amministratore delegato Blume, secondo quanto riporta Reuters, tra i fischi dei lavoratori. La casa automobilistica, insomma, ha confermato quanto annunciato nelle scorse settimane, ossia la chiusura di tre fabbriche in Germania (su dieci attualmente operative) e un taglio del 10% degli stipendi degli operai. Il capo di Volkswagen ha delineato i principali problemi che l’azienda si trova affrontare: la pressione della concorrenza cinese, ma non solo quella. «I costi di lavoro in Germania sono diventati troppo alti», ha detto ancora Blume. «Siamo interessati tutti a una soluzione. Perciò bisogna andare avanti a negoziare, per arrivare a una soluzione sostenibile».

Oliver Blume, amministratore delegato del gruppo Volkswagen (EPA/Ronald Wittek)

L’ultimatum dei sindacati

Le parole di Oliver Blume non sono state ben accolte dai sindacati. «È nelle mani dell’amministratore delegato stabilire cosa succederà da qui a Natale. O andiamo verso un accordo e iniziamo a trovare seriamente compromessi, e questo vale per entrambi i lati. Oppure, se l’azienda si ostina a mantenere il punto, si va all’escalation», ha avvertito Daniela Cavallo, presidente del consiglio di fabbrica. Ciò che i sindacati rimproverano all’azienda è di voler scaricare l’intero costo della crisi sui lavoratori. Tra le proposte di IG Metall, finora rifiutate da Volkswagen, c’è infatti anche un taglio ai bonus per i manager e una stretta sulla politica di distribuzione dei dividenti agli azionisti. «Per raggiungere un accordo servono compromessi, concessioni. Cose che non ti piacciono e che a volte ti feriscono in un modo o nell’altro. Ma questo deve valere per tutte le parti, altrimenti non è più un compromesso», ha insistito ancora Cavallo.

La crisi dell’automotive europeo

Il ministro Heil, presente all’incontro, ha esortato tutte le parti a trovare una soluzione che escluda la chiusura di stabilimenti o licenziamenti forzati, garantendo che il governo si impegnerà per sostenere il settore industriale tedesco. Ciò che sta succedendo in queste settimane a Volkswagen si inserisce in realtà nella ben più ampia crisi dell’automotive europeo, alle prese con un calo delle vendite e con la concorrenza sempre più agguerrita dei produttori cinesi. Ursula von der Leyen ha annunciato che il dossier è tra le priorità della nuova Commissione europea, che nei primi cento giorni di mandato presenterà avvierà un «Dialogo strategico sul futuro dell’automotive» e presenterà un piano – ribattezzato Clean Industrial Deal – per accompagnare l’industria a completare la transizione ecologica ed energetica.

Daniela Cavallo, presidente del consiglio di fabbrica Volkswagen (EPA/Julian Stratenschulte)

Foto di copertina: EPA/Filip Singer

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